Riccardo, Arianna, Armando e Aurora: vi presentiamo le nuove voci degli studenti

Abbondante senso di responsabilità, un pizzico di pazienza, una manciata di forza di volontà e, infine, una spolverata di passione: ed ecco a voi il perfetto Rappresentante d’Istituto. Il nostro liceo ha la fortuna di averne quattro che possiedono tutte queste qualità, ma conosciamoli meglio.

Riccardo Leoni: ho 18 anni, frequento il V anno del liceo classico e, dopo gli esami, voglio iniziare gli studi per la laurea in Scienze Politiche. Sogno infatti di intraprendere una carriera in questo campo, conciliando anche la mia grande passione per il teatro e la recitazione.

Tu sei Rappresentante d’Istituto per il secondo anno di fila. Cosa ti ha spinto, come un anno fa, a candidarti?

Ho deciso di candidarmi un anno fa perché ero stanco di lamentarmi senza fare niente per cambiare le cose e perché avevo fiducia nelle mie idee; quest’anno il motivo è stato l’aver ottenuto lo scorso anno, dopo tanti sforzi, dei risultati, che ho voglia di portare avanti con la stessa carica ed energia per rimettermi in gioco una seconda volta.

Questo è il tuo quinto (ed ultimo) anno qui al Pertini: cosa consigli a chi prenderà il tuo posto come rappresentante in futuro?

A chi mi succederà l’anno prossimo consiglio vivamente di non dimenticare mai la grande responsabilità che avrà sulle proprie spalle, ai giorni nostri sempre più trascurata ma che, anzi, dovrebbe essere fonte di gratificazione. Inoltre, suggerisco di non dimenticare mai il significato della parola “rappresentante” e l’importanza, dunque, di esprimere il volere di tutti gli studenti.

Quanto ti è stato utile vestire questo ruolo? Pensi di continuare un percorso politico in futuro?

Rivestire questa carica mi ha dato molto: tra esperienze indimenticabili e il rafforzamento di rapporti interpersonali, ha notevolmente aumentato la fiducia in me stesso, cosa di cui non sarò mai abbastanza grato. Con tutta probabilità il prossimo anno andrò alla facoltà di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali nella speranza che ciò che ho iniziato al liceo un giorno possa diventare il mio lavoro.

Arianna Sette: ho 18 anni, frequento il V anno del liceo scientifico. Appassionata di scienza e aspirante chimica industriale.

Cosa ti ha spinto a candidarti?

Questo è il mio ultimo anno qui al Pertini: mi sono sentita quasi in “dovere” di dare il mio contributo pratico. Vorrei dimostrare a tutti quanto sia importante la partecipazione attiva di noi studenti per il cambiamento della scuola, luogo principale della nostra formazione. Ognuno di noi può mettere un mattoncino per costruire una scuola migliore.

Essere la voce degli studenti non è un lavoro semplice: quali difficoltà hai incontrato fino ad ora?

Rappresentare gli studenti non è cosa da poco: sono loro ad eleggerci e a riporre fiducia in noi e si aspettano quindi un buon lavoro. E’ purtroppo impossibile accogliere le richieste di tutti e soddisfarle singolarmente, ma facciamo di tutto per non deludere le aspettative.

Cosa pensi ti porterai dietro da quest’esperienza una volta finito il liceo?

Sono consapevole che il percorso che ho intrapreso non sarà semplice, soprattutto in vista dell’esame di Stato, ma sono decisa a mettermi in gioco e a prendere il buono da quest’esperienza, sicuramente stimolante. Spero alla fine di essere soddisfatta di ciò che avrò realizzato e che lo siano anche gli studenti che rappresenterò quest’anno, riuscendo magari a ispirarne qualcuno.

Armando Serio: ho 16 anni e frequento il III anno di liceo scientifico. Amo viaggiare, giocare a basket e suono diversi strumenti (chitarra, basso, etc.). Mi appassiona la fisica e spero un giorno di dare risposte a quesiti a cui ancora nessuno è riuscito.

Anche per te quest’esperienza è una novità: cosa ti ha spinto a candidarti?

Ho deciso di farlo innanzitutto per poter migliorare la mia persona ed inoltre perché ho molte idee e molta voglia di portare dei veri cambiamenti in questo sistema scolastico.

Fare il rappresentante significa lottare per qualcosa in cui si crede. Per cosa lottate voi?

Il nostro fine è quello di migliorare tutto ciò che è possibile nella scuola e ciò avviene soltanto grazie alla collaborazione con docenti e genitori, in modo tale da poter dare voce a tutta la componente studentesca che è il cuore pulsante del nostro liceo, come di ogni scuola italiana e del mondo.

Hai affermato che la collaborazione è importante: trovi difficoltà a lavorare insieme agli altri rappresentanti?

In verità, conoscendo già i miei compagni e avendo un ottimo rapporto con ognuno di loro, trovo estremamente facile ed appagante lavorare in gruppo. Difatti ogni proposta e ogni intervento viene vagliato da tutti noi, perché è fondamentale che ci sia compattezza e concordia nel gruppo al fine di portare avanti le nostre idee. Perciò sì, posso affermare che fra noi scorre un’ottima sinergia.

Aurora Capacci: ho 16 anni, frequento il III anno del liceo linguistico, non ho passioni precise, cerco di fare ciò che mi fa stare bene. Non ho ancora un’idea chiara sul mio futuro, spero che il tempo mi porti maggiori certezze.

C’è un motivo particolare che ti ha portato a candidarti come rappresentante?

In verità l’idea di candidarmi è venuta da sé: Riccardo mi ha contattata per chiedermi cosa ne pensassi ed io ho deciso subito di cimentarmi in quest’esperienza e far sentire anche la mia voce.

Assumersi tante responsabilità non è semplice: riesci a conciliare bene la vita da studentessa con l’attività di rappresentante?

Sì, riesco a fare tutto senza troppi problemi. L’importante è sapersi organizzare.

C’è qualcosa in cui speri la scuola italiana possa cambiare?

Cambiare il sistema scolastico non è facile: molte cose andrebbero sicuramente modificate, tuttavia alcune ambizioni sono a mio parere piuttosto utopistiche. Principalmente mi piacerebbe che noi studenti fossimo più partecipi e avessimo più voce in capitolo.

Ecco chi sono i Rappresentati d’Istituto di questo anno scolastico. Un anno che non sarà sempre semplice, che sarà il trampolino di lancio per il mondo degli adulti, delle responsabilità per alcuni e la continuazione della propria formazione per altri. Un anno che auguriamo possa essere ricco di soddisfazioni per tutti, soprattutto per i nostri rappresentanti.
E allora, buon lavoro!

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