I have a motion. L’esperienza IMUN

Una delle lezioni più importanti della vita è quella di imparare l’indipendenza e comprendere la libertà, che significa emancipazione dall’attaccamento, dai risultati, dalle opinioni e dalle aspettative. (Brian Weiss)

Partecipando al progetto IMUN 2017/18 non ho soltanto esercitato il mio inglese, ma mi sono anche divertita ed ho sperimentato l’esperienza un po’ spaventosa ed alquanto emozionante del ‘public speaking’.

L’organizzazione IMUN (International Model United Nations) ogni anno offre a migliaia di ragazzi partecipanti l’opportunità di sperimentare cosa realmente accade nella sede dell’ONU attraverso le simulazioni delle conferenze delle Nazioni Unite. Ogni ragazzo diventa il delegato della nazione assegnatagli, scelta tra i 193 paesi membri delle N.U.
I “delegati”, divisi in commissioni, devono rappresentare le posizioni del proprio paese, proporre nuove soluzioni, votare, convincere altre nazioni ad allearsi alle proprie risoluzioni: tutto finalizzato al bene del proprio Stato, mantenendo oggettività e professionalità.

Gli scopi del progetto IMUN sono principalmente: favorire il dialogo fra i giovani, stimolare il dibattito su argomenti e problemi attuali, migliorare le proprie capacità dialettiche e, se vogliamo, di ‘public speaking’. Inoltre si può dire che sia un modo diverso e non-tradizionale per studiare le condizioni, i problemi del proprio paese, per poter comprendere e così risolvere in modo realistico controversie di natura politica e/o economica con adeguate risoluzioni.
E’ un progetto moderno che offre ai ragazzi gli strumenti socio-culturali per comprendere la complessa realtà che li circonda, per arrivare dialogando e con entusiasmo a trovare soluzioni per il bene comune.

Le simulazioni delle conferenze si sono tenute durante la seconda settimana di gennaio a Roma, in diverse sedi; sono stati ben trentaquattro i ragazzi partecipanti del liceo Pertini e come ogni anno sono tornati ogni giorno più sicuri di sè e sempre entusiasti, divertiti e soddisfatti.
L’organizzazione, nata nel 2001, quest’anno ha contato ben quattromila ragazzi provenienti da tutta Italia che hanno avuto la possibilità di essere ambasciatori per cinque giorni, simulando le assemblee dell’ONU.

Esperienza da consigliare a chiunque non solo per ampliare le proprie conoscenze ma soprattutto come strumento di socializzazione e crescita individuale.

Fonti:
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