A “sorpresa” Ladispoli si tinge di bianco: evento eccezionale o primo segnale dei cambiamenti climatici?

Poco più di un mese fa, i volti della maggior parte dei cittadini delle coste laziali e dintorni si sono colorati di stupore: era arrivata la neve che, seppure annunciata da meteo locali e nazionali, ha suscitato gioia negli occhi dei più piccoli, come in quelli dei più grandi.

La "fontana dei pesci"

La fontana del Capitello Piacentini, nota anche come “fontana dei pesci”

Quanti di noi, infatti, si sono riversati nelle strade fin  dalle primissime ore del mattino, quando ancora non era sorta l’alba? Eppure, sebbene si sia parlato soltanto di un evento eccezionale dovuto allo spostamento di correnti glaciali provenienti dalla Siberia, questo fenomeno può essere ricondotto al fenomeno dei cambiamenti climatici ormai in atto.

Ma facciamo un passo indietro. Di grandi nevicate, di tale portata, nei nostri territori si ricorda quella del 1956 che imbiancò sia la Capitale che i comuni limitrofi; tuttavia anche nel 2010 la nostra Città assistette ad una nevicata abbastanza importante, ma non di tale entità.

Torre Flavia innevata

Torre Flavia innevata

In base a quanto sottoscritto nell’accordo finale della Cop 21 a Parigi nel dicembre del 2015, i 190 paesi firmatari si sarebbero impegnati a mantenere il livello di surriscaldamento globale inferiore ai 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, osando addirittura sfiorare 1,5 gradi (sebbene ad oggi si sia giunti a +1). Tuttavia, gli effetti del cambiamento climatico si stanno percependo sempre più spesso e, a malincuore, anche nel nostro Paese. Stando a quanto scrivono gli autori de “Il Rinnovabile.it” questa nevicata anomala sarebbe dovuta ad un processo inverso che si sta verificando tra nord e sud del mondo: infatti, in Groenlandia quest’inverno il sito meteorologico di Cape Morris Jesup ha registrato il record negativo di ben 61 ore al di sopra dei +0 gradi, comportando un ulteriore assottigliamento del ghiaccio marino; al contrario al centro-sud dell’Europa si sono verificati numerosi abbassamenti della temperatura, anche molto al di sotto dello zero. Questo fenomeno era già stato predetto dagli studiosi nei primi anni ’70,  affermando che “la riduzione del ghiaccio marino al polo, causata dal riscaldamento globale, espone l’acqua sottostante alla radiazione solare. Riscaldandosi, essa rilascia più calore nell’atmosfera, fatto che può disturbare la corrente a getto che passa sulla regione”. Questo comporterebbe successivamente un cambiamento climatico deleterio per gli ecosistemi con la conseguente distruzione di tutta la biodiversità presente sul nostro Pianeta.

Anche se questi eventi ci lasciano pensare soltanto al peggio, siamo sicuri che il buon senso e l’amore per questo mondo prevarranno, facendo sì che la Terra, unico bene prezioso per tutti, resti incontaminato, come lo abbiamo vissuto noi generazioni presenti, per le generazioni future.

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