L’arte vittima di un’inciviltà dilagante: il vandalismo

Un episodio avvenuto recentemente ha riportato l’attenzione su un comportamento che si riscontra oggi molto spesso, specialmente tra i ragazzi: il vandalismo. Termine che deriva dal popolo dei Vandali, che nel V secolo invase l’Europa seminando distruzione, e indica il danneggiamento di opere dall’immenso valore storico-artistico.

Nella notte tra il 28 e il 29 settembre, quattro studenti universitari hanno imbrattato con vernice spray uno dei leoncini che si trovano ai limiti di piazza San Marco a Venezia; le due sculture erano state realizzate nel 1722 in marmo rosso di Cottanello da Giovanni Bonazza e rappresentano tuttora uno dei simboli della città.

Tale vicenda non è stata certamente un unicum, poichè in passato si sono verificati atti vandalici analoghi in altre città italiane. Si potrebbero citare numerosi casi, tra cui la vicenda della fontana della Barcaccia; situata in piazza di Spagna a Roma, era stata deturpata da schegge di bottiglie di vetro da parte di alcuni vandali olandesi nel settembre del 2015.

In un paese come il nostro, le innumerevoli opere del patrimonio artistico conservate fino ad oggi ci raccontano secoli e secoli di storia. Di qualunque entità siano i danni materiali ed economici causati dai vandali, è indubbio che tali fatti lascino sempre un’onta gravissima, perchè offendono non tanto l’eredità pervenutaci, quanto la stessa dignità umana.

La fontana della Barcaccia vandalizzata

Ciò che preoccupa è che, molte volte, i responsabili di questi gesti
insensati  sono i giovani. Questi, afflitti da disagi riconducibili solitamente a problemi familiari, dovuti in parte alla difficile età adolescenziale, agiscono per protestare contro le autorità o semplicemente per “evadere” dalla monotonia che caratterizza la loro vita.

In questi casi giocano un ruolo fondamentale sia la giusta punizione per l’infrazione commessa che la rieducazione: è necessario insegnare loro ad assumersi le proprie responsabilità, in modo che possano essere a loro volta tutori di quelle norme che sono alla base della convivenza civile. Importante è inoltre l’insegnamento della storia dell’arte a scuola, che potrebbe far apprezzare ai ragazzi la ricchezza che abbiamo a portata di mano.

2 commenti su “L’arte vittima di un’inciviltà dilagante: il vandalismo”

  1. Patrizia Ciummo ha scritto:

    Bel pezzo, Silvia. Complimenti per l’approfondimento, ma anche per la sensibilità che traspare dalle tue parole. “Mala tempora currunt”, direbbe un Autore di nosrra conoscenza…

    1. Silvia Petrucci ha scritto:

      Grazie mille. Si spera che tutti possano acquisire un rispetto maggiore verso le “grandi bellezze” che abbiamo in questo paese, e che, come dice Cicerone, non si preparino “tempi peggiori”.

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