La street art invade Ladispoli

Graffiti: da atto vandalico a opera d’arte

Negli ultimi anni si è spesso sentito parlare del fenomeno della street art. Angoli bui, gallerie sotterranee e parcheggi che, giorno dopo giorno, si sono riempiti di scritte e disegni: i graffiti e i murales.

È doveroso fare una distinzione tra i due termini che spesso vengono erroneamente usati come sinonimi. I primi sono scritte in cui si lascia ampio spazio alla differenza di stile e di grandezza dei caratteri, che caratterizzano ogni graffito, e soprattutto all’attento studio prospettico che ne deriva. Invece i murales sono raffigurazioni di soggetti allegorici sovente ispirati a ideologie politiche; questa nuova arte nasce infatti come forma di protesta nei confronti del proibizionismo che limita la libera espressione dell’artista.

Paul Gauguin, riferendosi all’arte in generale, disse che questa poteva essere o plagio o rivoluzione. Ed è proprio per la volontà di uscire dalla concezione “standardizzata” dell’arte che alcuni artisti si cimentano oggi in opere del tutto originali. Potremmo definire quindi la street art come un movimento artistico che, alla stregua dell’impressionismo francese o del cubismo, ha conquistato tutto il mondo. Tra le città più importanti dove è spopolata ricordiamo Los Angeles, Dublino, Praga, Mosca, Lisbona e molte altre e, sebbene in forma minore, il movimento ha conquistato perfino la nostra città: Ladispoli.

Già da qualche anno è infatti possibile notare come il parchetto adiacente al parcheggio dell’Eurospin di via Palo Laziale sia decorato da graffiti che, attraverso i colori, riescono a dare un tocco di vivacità a un posto frequentato per lo più da bambini e adolescenti. Non si conoscono gli autori di queste opere ma è risaputo che, dopo un po’ di tempo, questi tornino sul luogo per cambiare i graffiti che avevano lasciato in precedenza.

Street art a Ladispoli, parchetto di via Palo Laziale

Noto è invece il nome dell’associazione che ha rivendicato il lavoro artistico che in questi giorni si sta realizzando nel sottopassaggio della stazione. La Pixi ha infatti dichiarato di voler porre un freno al degrado che regna incontrastato in quella zona di Ladispoli e di voler far conoscere la street art per quello che è, ovvero una forma d’arte e non un semplice imbrattamento di muri. Ha inoltre specificato che non tutto ciò che è realizzato per strada, sui muri, con delle bombolette spray può essere catalogato come arte e uno dei loro principali obiettivi sarà appunto dissociarsi dagli atti vandalici rispondendo a suon di spruzzi di colore.

I soggetti che al momento sono stati raffigurati sono La ragazza con l’orecchino di perla (o Ragazza col turbante) e Frida Kahlo, in un chiaro tentativo di riavvicinare i cittadini all’arte in ogni sua forma, in grado di superare ogni barriera imposta dalla società. Interessante notare come entrambe le figure rappresentate siano donne, fatto interpretabile come una sorta di rivalsa del genere femminile.

Questo per dimostrare che non serve una tela esposta in un prestigioso museo per essere un artista, ma che basta “fare arte”: creare qualcosa di bello in grado di emozionare chi lo guarda e di trasmettere un messaggio.

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