Il primo pancreas artificiale è italiano

All’inizio di novembre, nel Centro di diabetologia pediatrica di Trento, è stato eseguito il primo trapianto di pancreas artificiale su una ragazzina affetta da diabete. È bastata una settimana per poter osservare i risultati nel controllo dei valori di glucosio grazie ad un microinfusore, applicato sull’addome o sul braccio del paziente e collegato al corpo con una cannula sottocute. Un sistema nato da una collaborazione avvenuta tra l’università di Padova, di Pavia e della Virginia. Questo dispositivo regola la glicemia presente nel sangue e permette di gestire la malattia evitando le punture, altrimenti necessarie ogni giorno, ma scongiurando inoltre gli scompensi glicemici tipici della malattia. Più specificatamente invia le misurazioni via wireless a un tablet o a un altro dispositivo, che con un algoritmo calcola la quantità giusta di insulina da erogare oppure, se  necessario, ne sospende l’erogazione, liberando il paziente dal costante pensiero della malattia.

Funzionamento del dispositivo

Chi sono i destinatari del progetto?

Tutto ciò è stato progettato per pazienti affetti da diabete di tipo 1, cioè quelli il cui corpo non produce insulina e soprattutto per coloro che hanno molta instabilità nei livelli di glicemia. Pazient adulti, ma anche bambini.

Uno studio condotto dal team Cobelli, pubblicato lo scorso anno, ha mostrato infatti che anche nei più piccoli il pancreas artificiale poteva ridurre gli episodi di ipoglicemia o iperglicemia. Ma anche pazienti con diabete di tipo 2 (la forma più comune: il corpo non produce insulina o non è in grado di usarla correttamente) potrebbero beneficiare del pancreas artificiale, specie se anziani e insulino-dipendenti.

Il nuovo dispositivo potrà essere ancora migliorato; per ora infatti non è ancora in grado di gestire autonomamente la quantità di insulina che deve essere erogata durante il pasto ed è il diabetologo ad impostarla preventivamente. 

Tali temi legati alla disfunzione pancreatica sono stati trattati, vista la loro attualità, anche nel cinema. Dall’estremo Oriente, infatti, sempre all’avanguardia, è in arrivo un film in live action di Shinichiro Ushijima. L’avvincente storia racconta del ritrovamento, da parte di uno studente delle superiori, del diario di una compagna di classe, Sakura Yamauchi. Ma quel diario custodisce un segreto, perché Sakura soffre di una gravissima malattia pancreatica. I suoi giorni sono contati ma la ragazza ha deciso di affrontare la tragedia con leggerezza e allegria e il suo compagno, custode del segreto, decide così di trascorrere sempre più tempo con lei.

La pellicola approderà a Gennaio nelle sale italiane in occasione della “Stagione degli Anime al Cinema”. Il 21, 22 e 23 gennaio sarà così il momento di Voglio mangiare il tuo pancreas, tratto dal romanzo Kimi no Suizō woTabetai di Yoru Sumino, che ha conquistato la critica vincendo, con i libri della saga, il Japan Bookseller Award nel 2016. Il libro ha inoltre venduto oltre 2,6 milioni di copie e ha raggiunto il 2° posto nella classifica dei migliori romanzi pubblicati nel Paese del Sol Levante nel 2015.

Il film ha incassato in Giappone oltre 32 milioni di dollari, ricevendo la nomination per il miglior film dell’anno al Japan Academy Award 2017. Anche l’omonimo manga giapponese di Voglio Mangiare Il Tuo Pancreas, disegnato da Kirihara Idumi, ha ottenuto un rating di gradimento del 93% presso gli utenti di Google.

Per scoprire di più sul mondo dei manga e degli anime e dell’intelligenza artificiale, cliccare i seguenti link:http://www.liceosandropertiniladispoli.gov.it/resnovae/2018/11/12/anime-e-manga-un-mondo-da-scoprire/e http://www.liceosandropertiniladispoli.gov.it/resnovae/2018/12/04/organi-artificiali-il-futuro-della-medicina/

Locandina del film 

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