Anime al cinema “Alita: Battle Angel”

Il 14 febbraio è uscito nelle sale italiane l’ultimo film di Robert Rodriguez, tratto dall’omonimo manga del 1990, scritto da Yukito Kishiro, Battle Angel: Alita. La storia conta personaggi ben sviluppati, permettendo così un’immedesimazione efficace. Dopo un’epica battaglia tra alieni invasori e umani, ci troviamo in un lontano futuro caratterizzato dalla presenza di una città-discarica, un luogo poco raccomandabile dove esseri umani, cyborg e robot cercano di vivere in una società violenta e tormentata. Poi c’è Salem, la città sospesa nel cielo, dove tutti, ignari della realtà, vorrebbero andare. Tutto comincia quando Daisuke Ido, dottore di giorno e cacciatore di taglie di notte, trova tra i rottami un robot dalle fattezze femminili, con la testa miracolosamente intatta. Dopo averle donato un nuovo corpo e averla ribattezzata Alita, Ido vorrebbe sostituirla a sua figlia, recentemente morta. Ma Alita non è una bambola da ammirare e idealizzare e, nonostante sia priva di memoria, sa che il suo destino è combattere, come rivelano le capacità del panzer kunst, un’antica e micidiale arte marziale che inaspettatamente le salva la vita. Decide così di unirsi ai cacciatori di taglie; solo tale scelta le permetterà di capire chi è realmente e di farle conoscere a fondo la realtà che la circonda. L’umanità che abita la città-discarica è senza speranza, rassegnata alla condizione in cui si trova. Il degrado che la caratterizza è sia fisico che morale: Kishiro esagera o stilizza i corpi fino a renderli grotteschi, mentre dilagano violenza e cinismo. Gli stessi cacciatori di taglie cercano solo prede facili, che possano fruttare soldi con il minor rischio possibile. Insomma un vero Far West del futuro, dove l’unica idea di legge sono i cacciatori di taglie.

L’antica citazione di Tito Maccio Plauto “homo homini lupus”, ripresa succesivamente da Thomas Hobbes, in questo contesto risulta particolarmente calzante. Il destino, o meglio, il fato, fa sentire il proprio peso in tutta la narrazione, toccando sia i personaggi principali che quelli secondari. Vi è una sorte inevitabile, da cui non si può scappare in alcun modo: un esempio è Jugo, il giovane ragazzo di cui Alita si innamora. Questi è stato ingannato da un commerciante d’organi senza scrupoli, che lo sfrutta con la promessa, chiaramente irrealizzabile, di fargli finalmente raggiungere Salem. Neanche l’intervento di Alita e il forte sentimento di amore reciproco possono salvare il ragazzo, condannato ancor prima di saperlo.

Vignetta tratta dal manga
Battle Angel Alita Mars Chronicle

La ribellione alle leggi ferree di quel mondo porta ad una conclusione tragica della vicenda. Ci sarebbero molti altri personaggi di cui parlare, dal gigantesco centauro meccanico Den, capo di una fazione ribelle intenzionata ad abbattere Salem, a Zapan, un cacciatore di taglie che giura vendetta contro Alita, consumandosi con questo sentimento e andando così incontro ad un’orrenda trasformazione. Ognuno di questi incarna un aspetto della lotta e della ribellione, ma anche della paura e della rassegnazione. Per quanto l’ottica con cui viene raccontata la storia possa sembrare fatalista, la drammaticità di ogni personaggio e la tensione tragica delle loro imprese, unita ad una psicologia coerente, bastano per rafforzare ed esaltare il sentimento di auto-determinazione ed affermazione, di cui Alita è la principale portatrice.

Vignetta tratta dal manga
Battle Angel Alita Mars Chronicle
Scena del film Battle Angel: Alita

Al film seguirà una seconda parte. Per il momento non ci sono sostanziali differenze tra le esigenze cinematografiche e il manga, vedremo se tale impostazione verra’ rispettata anche in futuro.

E noi, abbiamo provato a farci un’idea del futuro del mondo?

Ci ha pensato il National Intelligence Council USA, organo strategico dell’intelligence USA, a metterlo nero su bianco su un documento, chiamato “Paradox of Progress”, parte del progetto “Global Trends”, che ogni cinque anni cerca di dare un’idea del futuro più prossimo. Il documento serve così al presidente americano di turno, all’inizio del suo mandato (o al rinnovamento di esso), per comprendere meglio le sfide che lo attendono. Per il resto del mondo, abbiamo sei ipotesi:

1 – Ray Kurzweil: sulla tecnologia

-Tra 20 anni spegneremo i geni che promuovono la malattia e l’invecchiamento, come il gene del recettore del grasso insulinico. Saremo in grado di aggiungere geni che ci proteggono da malattie come il cancro e quelle cardiache;

-Saremo in grado di sostituire gradualmente le cellule che contengono errori genetici con cellule in buona salute. Ci sarà una svolta nell’estensione della vita;

-Saremo sempre sul web digitale, nella realtà virtuale/aumentata. Non guarderemo dispositivi come tablet e telefoni. Piuttosto, i display dei computer saranno completamente integrati con la realtà reale;

-I motori di ricerca non aspetteranno che tu chieda informazioni. Ti conosceranno come un amico e saranno consapevoli delle tue preoccupazioni e interessi a livello dettagliato. Sarai in grado di parlare di cose con il tuo computer, chiarendo le tue esigenze proprio come se stessi parlando con un assistente umano;

-Le entità artificialmente intelligenti opereranno a livelli umani, il che significa che avranno le stesse capacità.

2 – Robert Kaplan: sul conflitto globale

-Nell’anno 2033 il conflitto globale sarà diffuso, ma non necessariamente più violento. In Medio Oriente ci saranno una serie di stati deboli con rapporti tesi tra loro. L’Africa avrà una rivoluzione verde;

-In breve, i prossimi decenni vedranno l’erosione dell’autorità centrale del vecchio mondo coloniale.

3 – Shantanu Sinha: sull’istruzione

-Tra 20 anni, quasi tutti sul pianeta potranno accedere ai migliori materiali educativi del mondo. Quasi ogni argomento sarà disponibile gratuitamente online;

-Oggi tutti gli studenti della stessa età imparano la stessa cosa tutti insieme. Ma tra 20 anni gli studenti non saranno costretti a imparare un particolare modello educativo uguale per tutti. La tecnologia permetterà al sistema di adattarsi alle esigenze di ogni studente. Tutti saranno in grado di concentrarsi sui propri bisogni.

4 – George Whitesides: sui viaggi spaziali

-Nei prossimi 20 anni forse milioni di privati viaggeranno nello spazio. Dall’alba dell’era spaziale, poco più di 500 uomini e donne sono stati nello spazio. Con poche eccezioni recenti, questi uomini e donne sono stati tutti impiegati del governo, scelti da agenzie spaziali e addestrati adeguatamente;

-Il volo spaziale diventerà comune come lo è diventato il viaggio in aereo per milioni di persone in tutto il mondo durante il 20° secolo. Viaggiando fuori dall’atmosfera terrestre per un breve periodo di tempo, cambierà tutto. Un viaggio da New York a Sydney potrebbe richiedere solo 3 ore.

5 – Oliver Bussmann: sulla forza lavoro globale

-La collaborazione con gli altri in tutto il mondo sarà naturale e gli spazi di lavoro fisico saranno opzionali;

-Molte decisioni diventeranno automatizzate, utilizzando sofisticati strumenti analitici, consentendo alle persone di concentrarsi su attività creative che sono unicamente umane.

6 – Paul Brown: sul digitale indossabile

-Ora i nostri smartphone sono praticamente incollati alle nostre mani. Il prossimo passo sarà della tecnologia indossabile;

-Entro il 2033 probabilmente i dispositivi digitali saranno impiantati direttamente attraverso i nostri corpi.

Alcuni di questi scenari sembrano rappresentare l’inzio di quanto immaginato nel manga in un futuro lontano.

Allora, buona visione.

da Google immagini

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