Grandi e fragili, i personaggi di A Star is Born

A Star Is Born è un film di Bradley Cooper, nel quale l’attore debutta come regista. Prodotta nel 2018, questa pellicola è un remake del musical È nata una stella, diretto nel 1937 da William A. Wellman.

Dopo la sua distribuzione nelle sale cinematografiche, il film ha ottenuto un incredibile successo: è stato inserito nell’American Film Institute tra i dieci migliori film del 2018 e ha incassato a livello globale, a Marzo 2019, 432 milioni di dollari, diventando il film con una cantante come protagonista ad aver incassato di più nella storia.

Ovviamente, Bradley Cooper svolge i ruoli di protagonista, co-sceneggiatore e produttore mentre Lady Gaga è al suo esordio come attrice protagonista.

Tra i vari premi ottenuti da questa bellissima collaborazione artistica, bisogna menzionare il BAFTA (British Academy of Film and Television Art), per la “miglior colonna sonora”, e il Critics Choice Award a Lady Gaga come “migliore attrice”.

Inoltre, il singolo di Lady Gaga, “Shallow”, presente nel film, ha ottenuto un premio Oscar come “miglior canzone”, un Golden Globe, con la stessa candidatura e due Grammy Award.

Senza anticipare il misterioso finale di questo capolavoro, la trama narra la vicenda di Jackson Maine e Ally Campana, rispettivamente interpretati da Bradley Cooper e Lady Gaga.

Maine è una star del rock che si esibisce in città diverse per platee di fan urlanti. Dietro la sua fama, si nasconde però una difficile situazione familiare: sua madre lo ha avuto all’età di 18 anni mentre suo padre ne ha 63. Quest’ultimo è un alcolizzato, proprio come Jackson, che soffre spesso per la sua assenza. Inoltre, il protagonista soffre di acufene, un disturbo uditivo. Una sera, dopo un suo concerto, si dirige in un night club e incontra Ally, una talentuosa ragazza che si esibisce tutte le sere in quel locale. Mentre lei canta La Vie En Rose, lui ne rimane affascinato.

fim diretto da William Wellman nel 1937

Così, dopo una lite in un bar poco distante, Ally canta a cappella dei versi improvvisati e il ritornello di una canzone che aveva precedentemente scritto: Jackson si innamora del suo talento canoro e della profondità di quelle poche parole. La invita a un proprio concerto, dove lei si reca dopo essersi licenziata dal posto in cui lavora. Durante il concerto, i due cantano insieme e lì scatta la definitiva scintilla del loro amore.

Il giorno successivo si dirigono in Arizona, luogo di nascita di Jack.

Ally acquisisce sempre più fama e un manager decide di aiutarla, facendole incidere il suo primo album. Egli però le offre un contratto e la promessa di far spiccare il volo alla sua carriera alla condizione di seguire le sue direttive e cambiare stile. Il disco riscuote successo al punto che Ally vince un Grammy Award come miglior cantautrice esordiente. Durante il discorso di ringraziamento della cantante, Maine, che poco tempo prima l’aveva sposata, essendo ubriaco, le fa fare una brutta figura mettendo in crisi il loro rapporto.

Due mesi dopo, Jack esce dal corso di riabilitazione per combattere l’alcolismo e torna a casa, sperando in un nuovo inizio.

Purtroppo, la narrazione del film deve finire qui, lasciandovi in sospeso e nell’attesa di un finale: Jack è in una situazione di estrema fragilità e Ally alla soglia di una magnifica carriera; l’unica cosa che li lega è il sottile filo dell’amore, tanto effimero quanto potente.

Com’è stato già detto, le canzoni hanno una grande importanza all’interno del film e presentano testi di grande impatto emotivo, inducendo gli spettatori a molte riflessioni. Tra le varie canzoni, che possono essere ascoltate sul CD prodotto dalla “Parental Advisory” e inciso dai nostri due protagonisti, vi sono: Somewhere Over The Rainbow, La Vie En Rose, Shallow, Always Remember Us This Way, Look What I Found, I’ll Never Love Again.

Per riassumere la grandezza di questa pellicola, è necessario citare la rivista Time, che ha scritto: “Bradley Cooper ha creato con successo un bellissimo melodramma per l’età moderna. È una storia di grandi personaggi e di persino più grandi errori”.

Forse tutti dovremmo ragionare più sui nostri errori che sulla nostra grandezza, in modo che la nostra fragilità si tramuti in forza, rendendoci, oltre che grandi, indistruttibili.

Dall’immagine si può notare una Lady Gaga diversa, senza gli artifici da pop star, alla ricerca della naturalezza.

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