Novembre 1978, il suicidio di massa di Jonestown

Era il 18 novembre 1978, quando l’attenzione della cronaca venne colpita da uno degli eventi più drammatici della storia americana: il suicidio-omicidio di 918 persone a Jonestown.

Ci troviamo ad Indianapolis quando nel 1955, il reverendo Jim Jones della chiesa dei Discepoli di Cristo, fondò il movimento del “Tempio del Popolo“, una comunità che radunava per lo più gli emarginati e le minoranze etniche.

Nel 1974, a seguito di diverse accuse di carattere politico e comportamenti promiscui, Jones decise di trasferire l’intera comunità nella giungla della Guyana (America del Sud), dove con la scusa di un “progetto agricolo”, un migliaio di persone fondarono la città di Jonestown.

Jonestown nel 1978. Fonte immagine: slate.com ( AFP/Getty Images)

Il leader carismatico aveva in realtà in mente un progetto utopistico che aveva l’obiettivo di trasformare questa comunità in un paradiso in terra, fondandosi sulla fratellanza e la tolleranza, che avrebbero avuto la meglio sul materialismo e sul razzismo imperanti negli Stati Uniti.

L’unica eccezione era che chiunque non avesse rispettato le “regole” di Jonestown, avrebbe subito delle punizioni spaventose. Tale condizione valeva soprattutto per coloro che desideravano abbandonare la città e tornare negli Stati Uniti.

Alcuni anni dopo, i familiari dei membri della comunità denunciarono il modo in cui i loro parenti venivano trattenuti contro la loro volontà. Tali denunce diedero l’avvio a un’indagine che coinvolse il Congresso degli Stati Uniti e alcuni giornalisti che riuscirono a raggiungere la città e a intervistarne gli abitanti. Ma poco prima della strage, il 18 novembre 1978, il deputato Leo Ryan venne ucciso prima di risalire sull’aereo assieme ad altri 5 membri del Tempio del Popolo.

Lo stesso giorno, il reverendo Jones diede l’ordine all’intera comunità di attuare un “suicido rivoluzionario“, dove 918 persone, tra cui 276 bambini (avvelenati dalle stesse madri) aderirono a questo drammatico atto collettivo ingerendo una soluzione a base di cianuro, mentre altri vennero direttamente colpiti dalle balestre del servizio d’ordine mentre provavano a scappare. Il reverendo si suicidò poco dopo con un colpo d’arma da fuoco.

Per la storia americana questo episodio rappresentò un vero e proprio shock. Per il numero di cittadini statunitensi morti in un singolo evento, questa strage è seconda solo agli attentati dell’11 settembre 2001.

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