Massimo Troisi in mostra al Teatro dei Dioscuri

Ci sono ancora due settimane per poter visitare una mostra piccola e incantata: Troisi poeta Massimo, al Teatro dei “Dioscuri al Quirinale” di Roma, dal 17 aprile al 30 giugno 2019. Passeggiando nelle salette che portano al palcoscenico si ha l’impressione di andare a trovare un amico a casa. E di raggiungere una grande confidenza, perché il tuo amico, Massimo, che è scomparso venticinque anni fa ma sembra che non se ne sia mai andato davvero, ti racconta i segreti più divertenti della sua vita. Le poesie che scrisse da ragazzo, la letterina che da bimbo indirizzò al cognato, meravigliandosi di come riuscisse a fare ginnastica, lui “così chiattone” (dal fisico non proprio asciutto e agile, per i pochi che non conoscono la lingua di Partenope). Oppure la lettera dattiloscritta che gli mandò un giovane Paolo Sorrentino, a cui sarebbe piaciuto lavorare con lui come assistente alla regia.

Ti puoi addirittura sedere sulla poltroncina di Massimo, accanto ai suoi libri, chiosati da lui: Il Postino di Skarmeta, ad esempio, è carico dei suoi appunti. Ascoltare il suo 33 giri di Pino Daniele (un altro amico che ci manca, tanto), vedere i suoi premi nello scaffale (il Telegatto, il David di Donatello), stringere tra le mani, emozionandosi, il manubrio della bicicletta che guidava sul set del Postino, il suo ultimo film, uscito 25 anni fa.

E poi Massimo sfoglia l’album delle sue fotografie private, delle immagini d’archivio, delle locandine, delle foto con La Smorfia, gli amici Lello Arena ed Enzo Decaro, ma apre anche il forziere delle scene girate sul set. 

L’ingresso accoglie con una gigantografia di Troisi, opera di Pino Settanni, e un video realizzato dall’Archivio Luce con brani di interviste tratte dal fondo Mario Canale, e momenti di backstage da Il viaggio di Capitan Fracassa di Ettore Scola e del Postino.  

Il visitatore viene accolto dallo straordinario colpo d’occhio offerto dal tetto a volta del Teatro dei Dioscuri, ricoperto interamente da un patchwork di immagini del mondo di Troisi. Un’opera visuale realizzata da Marco Innocenti per Brivido Pop, che riproduce l’effetto di una volta affrescata, e propone le immagini di una vita, dall’infanzia agli spettacoli ai film, a stralci di frasi e di giornale, con parenti amici amori: tutte le apparizioni dell’immaginario di Massimo. Un omaggio al suo essere un “artista totale”: con la mimica, la parola, le immagini, il pensiero. Uno spettacolo da ammirare a testa in su e dove perdersi. È come stare, come Troisi e Benigni nei confronti di Savonarola nella mitica lettera di Non ci resta che piangere, “con la nostra faccia sotto i suoi piedi’.

La mostra è organizzata e promossa da Istituto Luce-Cinecittà con 30 Miles Film, in collaborazione con Archivio Enrico Appetito, Rai Teche, Cinecittà si Mostra. I curatori sono Nevio De Pascalis e Marco Dionisi e la supervisione di Stefano Veneruso. L’ingresso è gratuito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.