Coronavirus, l’infodemia delle notizie false

A quanto pare il confine tra “sogno-incubo” e realtà si è ulteriormente assottigliato negli ultimi tempi. Soprattutto sul web e sui social, dove è possibile imbattersi in ogni genere di castroneria, parere e consiglio su cosa fare e come gestire questa pandemia, che fa sempre più rima con infodemia. Supermercati presi d’assalto, amuchina introvabile tra gli scaffali, come del resto le mascherine ffp3. Forse, almeno per questa volta, il sito di informazione ironico Lercio è stato battuto al suo stesso gioco. A fine gennaio il giornale satirico titolava: “Coronavirus. Papa schiaffeggia di nuovo fedele cinese ma stavolta coi guanti”. Oppure, in tema Sanremo: “Coronavirus, speranze dall’Italia: virus sembra non sopravvivere alle canzoni”.

La realtà ha superato la fantasia, dunque. Ogni barlume di buonsenso sembra soccombere alle informazioni drogate di “persone informate” che pontificano su Facebook, ma anche ai toni allarmistici della stampa ufficiale. Il tutto nonostante gli inviti alla prudenza comparsi sui siti del Governo e del Ministero dell’Istruzione: “è importante che ognuno faccia la propria parte per evitare la circolazione di notizie e voci infondate o non verificate”.

Partiamo dalla notizia infondata più stravagante: riguarda Bill Gates e il suo perverso piano, ordito in combutta con le case farmaceutiche per la produzione di un vaccino. Lo script di questo film è già stato girato e visto più volte, ma resta un classico intramontabile: un ricco magnate, in questo caso pure filantropo, quindi un doppiogiochista, come Bill Gates che decide di creare un nuovo tipo di virus e farei un accordo sottobanco con le case farmaceutiche per vendere il vaccino a caro prezzo come unica soluzione per contrastare l’epidemia. Forse lo sceneggiatore si è ispirato a un discorso di Gates di un paio d’anni fa presso il Massachusetts Medical in cui dichiarò: “Il mondo deve prepararsi alle pandemie nello stesso modo in cui si prepara alle guerre”. La verità sta da tutt’altra parte: Bill Gates ha ricevuto un elogio dal presidente cinese Xi Jinping, riconoscente per “l’atto di generosità della Bill & Melinda Gates Foundation e per la lettera ricevuta di solidarietà al popolo cinese in un momento così importante”. Infatti, per contrastare l’epidemia, il patron della Microsoft ha devoluto 100 milioni di dollari per la ricerca e per interventi d’emergenza.

Restiamo in tema bufale, stavolta di casa nostra: Amuchina e le ricette fai-da-te. Dopo il tutto esaurito nelle farmacie e nei supermercati, sul web il prezzo della famosa boccettina è schizzato alle stelle. Così hanno iniziato a girare fantomatiche ricette per garantire una pari disinfezione. Ma attenzione: diluire la candeggina non basta. Infatti l’Amuchina è base di alcool etilico. Anche un’eventuale miscela con acqua e alcool puro non sono efficaci. Quindi: la soluzione acqua e sapone risulta essere la migliore in mancanza d’altro se compiuta per almeno 60 secondi.

E adesso la bufala di tutte le bufale: quella secondo cui il Coronavirus sarebbe un’arma batteriologica studiata dal Governo cinese. Come nei migliori film d’azione, in un laboratorio segretissimo di Wuhan la situazione sarebbe sfuggita di mano. A sostenere questa tesi, in prima fila c’è Francis Boyle, professore di diritto dell’Università dell’Illinois. Ipotesi suggestiva, la sua, ma a guardare bene, produrre un’arma che uccide solo 5 persone su 100 non sembra un buon affare. Ci basti sapere che il professor Boyle non crede alla versione ufficiale del mercato del pesce di Wuhan da cui si è propagato il virus.

Mi dispiace essere messaggero di cattive notizie, purtroppo le scuole non chiuderanno in tutta Italia. Quella sulle scuole chiuse su tutto il terriotiro nazionale è un’altra bufala uscita il 25 febbraio. Nelle chat sui vari social ha cominciato a circolare il seguente messaggio: «Il presidente del Consiglio Conte Giuseppe (sic, prima il cognome e poi il nome) dispone la chiusura di tutte le scuole d’Italia di ogni grado e ordine per la grave e allarmante situazione che incombe sulla nostra nazione. Al fine di tutelare la salute nazionale e degli studenti fino al 5 marzo 2020 le scuole di ogni grado e ordine saranno chiuse.

A fare le spese della disinformazione, soprattutto i ristoranti cinesi e prodotti made in China. Senza contare la discriminazione rivolta alle persone di origine cinese. Noi ricordiamo soltanto che i pacchi e i prodotti Made in China non sono pericolosi: il virus muore sulla superficie dopo qualche ora e, se volessimo essere ancora più previdenti e sicuri, basterà disinfettare l’involucro esterno.

In situazioni ancora in divenire, dunque, hanno preso piede le più fantasiose teorie del complotto e le bufale meno probabili. La piaga dell’infodemia ha raggiunto (se non superato) i numeri della pandemia in atto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.