Progetto “Desertec”: il Sahara fonte inesauribile di energia pulita

Desertec è un progetto globale di sviluppo di energie rinnovabili basato sulla raccolta di energia elettrica prodotta da fonti sostenibili in siti in cui le fonti rinnovabili sono più disponibili. Il progetto Desertec prevede l’impiego di tutti i tipi di fonti rinnovabili, ma i deserti mondiali a più intensa insolazione giocheranno un ruolo primario. Prendendo in considerazione anche l’uso del suolo e delle risorse idriche, offre una soluzione integrata a mancanze di cibo e di acqua prefigurate da scenari futuri.

Il progetto Desertec è stato sviluppato dalla Trans-Mediterranean Renewable Energy Cooperation (TREC), un’organizzazione volontaria fondata nel 2003 dal Club di Roma e dal National Energy Research Center Jordan, costituita da scienziati ed esperti provenienti da Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Da questa rete di contatti emerse poi la Desertec Foundation come un’associazione no-profit intesa a promuovere il progetto Desertec in tutto il mondo.

Gli studi scientifici elaborati dall’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) tra il 2004 ed il 2007 hanno dimostrato infatti che il sole del deserto potrebbe sopperire alla crescente domanda di energia nella regione MENA (Middle East and North Africa), aiutando nel contempo a fornire energia all’Europa, riducendo le emissioni di ossidi di carbonio e fornendo energia agli impianti di desalinizzazione che garantiscono acqua potabile nella regione MENA. L’Agenzia ha poi pubblicato nel giugno 2012 un ulteriore studio chiamato “Desert Power 2050” (“L’Energia del deserto nel 2050”). Da tale studio è emerso che la regione MENA sarebbe in grado di coprire i propri fabbisogni energetici con fonti rinnovabili, esportando la sovrapproduzione così da creare una vera industria dell’energia con un giro di affari superiore ai 60 miliardi di Euro.

Durante i primi mesi del 2020, il ministro algerino dell’energia, Mohamed Arkab, ha siglato un accordo con la tedesca Dii Desert Energy per rilanciare il progetto Desertec, che si propone di generare energia da fonti rinnovabili nel deserto del Sahara.

Il progetto mira a creare entro 40 anni una vasta rete di impianti eolici e solari in Nord Africa e Medio Oriente. Molti sono gli impianti che operano nel Sahara per soddisfare i bisogni locali, ma molti sono i progetti che mirano anche a coprire il fabbisogno europeo ed accrescere la quantità di energia che si riesce a produrre. Secondo Amin Al Habaibeh, docente di Intelligent Engineering Systems dell’Università inglese di “Nottingham Trent”, se coprissimo l’intero deserto, si potrebbero soddisfare le necessità europee e non solo. Si stima che si produrrebbe energia pari a circa 7.000 volte il fabbisogno elettrico europeo. Si risparmierebbero circa 36 miliardi di barili di petrolio al giorno, quasi eliminando le emissioni di CO2.

I sistemi di produzione dell’energia a concentrazione solare utilizzano specchi o lenti per concentrare una grande area di raccolta dei raggi solari, e quindi di energia termica, su una piccola superficie. L’energia elettrica è prodotta quando i raggi solari concentrati vengono convertiti in calore, e va ad alimentare un motore termico (tipicamente una turbina a vapore) collegato ad un generatore elettrico. Essi possono essere combinati senza alcun problema con impianti di produzione ad energie fossili. La possibilità di avere impianti ibridi permette di assicurare la produzione di energia anche durante condizioni meteo sfavorevoli e durante la notte senza la necessità di costosi impianti di integrazione.

Fonte immagine: jniittymaa0 su Pixabay

Il fotovoltaico viene considerato come una tecnologia adatta per gli impianti di produzione energetica nel deserto. Il fotovoltaico è un metodo di produzione di energia elettrica che prevede la conversione della radiazione solare direttamente in corrente elettrica attraverso l’utilizzo di semiconduttori. La generazione di energia fotovoltaica impiega pannelli solari composti da stringhe di un certo numero di celle solari contenenti materiali fotovoltaici. Grazie ai progressi tecnologici, all’aumento dei volumi di produzione ed al miglioramento dei processi produttivi, il costo del fotovoltaico è molto diminuito rispetto a quello dei primi moduli prodotti.

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