Un Natale ricco di tradizioni

Siamo finalmente giunti al periodo natalizio, uno dei più attesi dell’anno, che vede riunita tutta la famiglia a celebrare insieme la nascita del Salvatore, accompagnata dalle diverse tradizioni celebrate in tutto il mondo.  Purtroppo però questo Natale sarà molto diverso da quelli che abbiamo passato fino ad ora, e non tutte le famiglie avranno l’occasione di essere riunite e di provare assieme quella gioia che caratterizza questa ricorrenza. È proprio per questo che non dobbiamo interrompere quella felicità che ci è rimasta nel cuore, ma dobbiamo far di tutto per custodirla, fino a quando non potremo riabbracciare i nostri cari. E per passare ugualmente un Natale gioioso possiamo ricorrere alle tradizioni che lo caratterizzano maggiormente.

Sicuramente non è Natale senza panettone, per noi italiani il dolce simbolo di questa festività. La legenda più famosa narra che la notte della Vigilia di Natale del 1386, il cuoco degli Sforza bruciò il dolce, ed ormai non c’era più tempo per farne un altro. Tutta la cucina era in panico. Fu così che rapidamente Toni, l’aiutante del cuoco, prese una porzione di pasta lievitata e ci aggiunse l’uvetta e i canditi. Velocemente lo mise in forno e ne fuoriuscì un pane profumato che, una volta servito, ebbe un grande successo tra gli invitati, che chiesero chi avesse potuto realizzare un dolce così buono. Gli fu dato il nome di Panettone, ovvero Pan de’ Toni, dal suo creatore.

Fonte immagine: guanabarino su Pixabay

Altro pane natalizio è il pandoro, che nascque a Verona quando il pasticciere Melegatti inventò un nuovo dolce, ispirandosi ad una antica ricetta veronese chiamata “Levà”. Melegatti modificò l’impasto ed eliminò il tipico strato di mandorle e zucchero, per renderlo più morbido. Anche questo dolce ebbe molto successo, e prese il nome dal suo colore dorato: appunto, un “Pan d’oro”.

Ma sono tantissimi altri i pani tipici del Natale, come il pangiallo di Roma, il pane certosino di Bologna, il pandolce di Genova e il panpepato di Ferrara. Il pane rappresenta infatti l’abbondanza e il “pane della vita”, ovvero Cristo stesso.

Pangiallo. Foto di Wittylama – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=76326566

Un altro dolce che siamo abituati a vedere in tavola nel periodo natalizio è il tronchetto di Natale. Esso in realtà è ciò che è rimasto della “tradizione del ceppo”, oggi poco diffusa, dove veniva fatto ardere un tronco per scaldare Gesù bambino nella grotta. La fiamma rappresenta anche la salvezza che ci ha donato sacrificandosi per l’umanità. In realtà questa tradizione è ancora più antica, ed era già nota a greci, romani e babilonesi, che facevano ardere il tronco per rappresentare il dio Sole, che combatteva ardentemente contro i nemici, per poi essere sconfitto: il dio rinascerà poi in un albero sempreverde, ovvero l’albero di Natale. È per questo che anche la tradizione dell’Albero risale ai tempi antichi. L’abete, essendo un albero sempreverde, rappresenta la vita eterna, e la sua forma aspira verso l’alto per congiungersi con il divino. Le decorazioni che tutt’ora applichiamo all’albero rappresentano l’usanza di appendere su quest’ultimo frutta secca, che veniva consumata durante periodo natalizio.

E per finire non possiamo non parlare di Babbo Natale, che vestito di rosso porta i regali ai bambini di ogni luogo del mondo. Questa visione si diffuse però solo dopo il lancio pubblicitario di questo personaggio che fece la Coca-Cola nel 1931.

San Nicola, vescovo di Myra (fonte immagine basilicasannicola.it)

In origine Babbo Natale era San Nicola, il vescovo di Myra (in Turchia), durante il III secolo. San Nicola aiutò molte persone e in particolare i bambini. Una delle legende più famose narra che il vescovo salvò dalla prostituzione tre fanciulle, che a causa della povera famiglia, non possedevano una dote per potersi sposare. Allora San Nicola, per tre notti consecutive, mise nella abitazione delle ragazze, una sfera d’oro, in modo che potessero prendere marito ed avere una vita felice.

Sono tantissime altre le tradizioni natalizie ma queste sono di sicuro le più importanti e caratteristiche di questo periodo. Sperando che possa essere un buon Natale anche quest’anno, tantissimi auguri a tuti i lettori di RES NOVAE!

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