La fioritura, un evento simbolico della cultura giapponese

La primavera per la cultura giapponese, che si basa sul cambio stagionale, è fondamentale. È una tradizione di 1300 anni fa, iniziata circa nel 700 d.C., che in seguito divenne famosa e quindi celebrata in tutto il mondo. La primavera, precisamente l’hanami, che significa ammirare i fiori, è il periodo dell’anno in cui il Giappone si riempie di turisti. I protagonisti principali dell’hanami sono i sakura, cioè i fiori di ciliegi, durante la cui fioritura il Giappone si riempie di rosa. I sakura nella cultura giapponese non hanno come compito quello di abbellire il Giappone, ma hanno diversi significati: la fioritura dei sakura, che è magnifica ma dura pochi giorni, rappresenta la bellezza della vita che, proprio come i fiori di ciliegio, è un ciclo, che dura poco ma è bellissimo. I sakura hanno un significato centrale anche nel buddismo, dove rappresentano l’effimerità di ogni cosa, persino di ciò che sembra destinato a durare. Proprio per questo, spesso i sakura vengono associati ai samurai, i quali con le loro 4 qualità principali: onestà, coraggio, lealtà e purezza, sono potenti e magnifici, ma possono cadere, e quindi morire in qualsiasi momento. Anche la morale di vita dei samurai, detta bushido, è collegata alla simbologia dei sakura: i ciliegi impiegano tutta la loro energia per far fiorire un singolo fiore, che insieme a tutti gli altri dà vita ad uno spettacolo magnifico, così i samurai possono dare vita ad una armata molto forte. Però come il vento può far cadere i fiori di ciliegio, anche i samurai nonostante il loro massimo impegno, possono essere sconfitti, poiché la vita, come la fioritura, è un ciclo che non si interrompe mai. Anche in tempi più moderni i sakura venivano associati a un’altra figura: quella dei kamikaze durante la seconda guerra mondiale.

Fonte immagine:  Mabel Amber da Pixabay 

L’hanami è un periodo che, rappresentando la fragilità della vita, si guarda non solo con tenerezza ma anche con commozione, poiché rappresenta la rinascita. La fioritura dei ciliegi infatti è sempre stata vista dalla popolazione giapponese come una premonizione della ricchezza della raccolta del riso, e quindi di prosperità. Questa tradizione che si basa sull’ammirazione di una bellezza momentanea, poiché tutte le cose belle sono destinate a morire, porta l’uomo ad ammirarne ogni singolo passaggio, partendo dalla comparsa dei primi petali negli alberi di ciliegi arrivando alla sfioritura, nella quale i petali rosa si staccano dai rami e dolcemente vanno a formare dei tappeti alla base degli alberi.

 La nascita del significato di sakura è collegata ad una leggenda risalente a centinaia di anni fa, nel periodo in cui il Giappone era lacerato dai conflitti tra i vari feudi.

Secondo la leggenda esisteva un bosco che non era lacerato dalla guerra dove piante ed alberi vivevano in pace, e nessun guerriero ci entrava per non rovinare la bellezza della natura. Nel bosco però c’era un albero, Yohiro, che, a causa della sua tristezza e della solitudine, non fioriva, sembrava morto, ne l’erba gli cresceva intorno, ne negli animali osavano avvicinarsi. Un giorno però la fata dei boschi si commosse per la tristezza dell’albero, così gli lanciò un incantesimo che sarebbe durato vent’anni, nei quali egli avrebbe potuto trasformarsi in umano, e, se non fosse riuscito ad essere felice, sarebbe morto. L’albero così si trasformò in un uomo, ma essendo il Giappone lacerato da battaglie, incontrò solo odio e guerra, così passò la maggior parte del tempo sotto forma di pianta.

Fonte immagine: https://www.fantasyera.it/

Questo fin quando un giorno Yohiro, sotto forma di uomo, incontrò una bellissima donna, Sakura, e cominciarono a parlare condividendo le loro speranze e i loro sogni. La loro amicizia col tempo si trasformò in amore, e Yohiro confessò a Sakura, non solo il suo amore ma anche che era in realtà un albero. La scadenza dei venti anni però si avvicinava, e quindi Yohiro tornò ad essere un albero e a sentirsi molto triste. Sakura però confesso all’albero il suo amore. A quel punto riapparve la fata dei boschi che chiese a Sakura se volesse rimanere sotto forma di umana o volesse unirsi a Yohiro e diventare un albero. Sakura che era molto delusa dalle guerre e dall’odio in Giappone decise di fondersi con Yohiro, ed è così che nacque l’albero Sakura. Esso, fiorendo ancora oggi, mantiene in vita l’amore tra Sakura e Yohiro.

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Foto di copertina: Siti Yusof da Pixabay 

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