Animali a rischio estinzione, alcuni Paesi autorizzano la caccia

L’Africa è diventata pericolosa perfino per gli animali che, fino a qualche secolo fa, vivevano in pace nel loro habitat naturale. Tra gli animali che oggi sono maggiormente a rischio a causa delle azioni umane ricordiamo gli elefanti. Basti pensare che un secolo fa in Africa erano presenti circa 12 milioni di esemplari di elefanti, ma adesso si sono ridotti a 400 mila. Ogni giorno vengono uccisi circa 50 elefanti, più o meno uno ogni mezz’ora, e l’estinzione sembra inevitabile: a meno che non si intervenga subito, il tasso di elefanti uccisi non riuscirà ad essere risanato da quello di natalità.

Gli uomini però non sembrano voler risanare la situazione: anzi, fanno in modo che ci sia molta più libertà per i cacciatori e, quindi, per lo sterminio di elefanti. Come ciò che è successo nello Zimbabwe il mese scorso. Il governo ha infatti deciso di vendere 500 elefanti a cacciatori che, dopo averli comprati pagando da 10 mila a 70 mila dollari, potranno cacciarli liberamente. Lo Zimbabwe ha preso questa decisione poiché a causa della pandemia il turismo è diminuito drasticamente, così come le entrate nelle casse dello stato. Inoltre la maggior parte dei soldi che verranno ricavati dalla vendita di questa licenza saranno utilizzati proprio per mantenere e sostenere i vari parchi naturali dello Zimbabwe, che hanno bisogno di circa 25 milioni di dollari l’anno. Quindi in poche parole condannano a morte degli elefanti per poi utilizzare il ricavato per salvaguardarli. Un vero esempio del detto “il fine giustifica i mezzi”

Foto di kolibri5 da Pixabay

Questa decisione dello Zimbabwe però è solo l’ultima di una serie di scelte compiute anche da altri stati africani a danno degli elefanti, come quella del Botswana, paese con il maggior numero di esemplari di elefanti al mondo. L’anno scorso infatti, con l’inizio del periodo delle cacce, il governo ha revocato il precedente divieto di caccia imposto nel 2014, e ha concesso licenze per l’uccisione non solo di 287 elefanti, ma anche di altre specie come zebre, bufali e leopardi. Ciò ovviamente va a favore di tutti quei cacciatori, provenienti principalmente dagli Stati Uniti, dalla Spagna e dall’Europa dell’est che, vendendo per esempio, corni d’avorio al mercato nero, guadagnano cifre notevoli. Il presidente del paese, Masis, in carica dal 2018, ha inoltre giustificato le sue azioni dicendo che questi animali minacciano i raccolti agricoli in alcune zone rurali. Sta di fatto che il resto del mondo, nonostante vengano organizzate continuamente raccolte fondi per salvaguardare gli animali a rischio estinzione, sia rimasto a guardare, senza nemmeno provare a intervenire. È quindi d’obbligo almeno tentare di cambiare la situazione, anche perché se si continua in questo modo ci sarà l’estinzione non solo di elefanti, ma anche di altre specie che abbiamo da sempre potuto ammirare, come leoni, zebre e giraffe.

Foto di copertina: Free-Photos da Pixabay

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.