191 anni di Emily Dickinson, la poetessa degli spazi infiniti

Una parola muore quando è detta, dice qualcuno.
Io dico che proprio quel giorno comincia a vivere

Vi siete mai fermati a chiedervi cosa succedeva in quello stesso giorno decenni fa, o centinaia di anni fa? Riflettendoci, mi sono resa conto che oggi, 10 dicembre, è un giorno da ricordare: è l’anniversario della nascita di Emily Dickinson. Certamente conosciamo il suo nome, ma non abbiamo mai approfondito la sua poesia, magari per mancanza di tempo. Oggi quindi vorrei soffermarmi sul pensiero, sulla poesia e, in parte, anche sullo stile di vita di una delle poetesse più importanti della storia della letteratura americana.

Sarei forse più sola senza la mia solitudine?

Queste sono poche parole, ma contengono più significati di quanti se ne possa immaginare. La solitudine fu fedele compagna di vita di Emily sin da quando abbandonò gli studi al liceo, e resterà con lei fino alla morte. Ma Emily andava fiera della sua solitudine. Lei stessa scelse di vivere da sola, rifiutando di conformarsi alla società del tempo, secondo la quale una donna avrebbe dovuto per forza sposarsi o, se avesse scelto di lavorare, avrebbe potuto scegliere di diventare soltanto insegnante. Però non bisogna pensare che la sua vita fu triste e noiosa. Anzi, al contrario, Emily visse una vita piena di entusiasmo interiore, distaccandosi dal mondo e andando alla ricerca di ciò che è più profondo nell’animo umano: dal senso della vita alla natura, dallo spirito all’amore, e dalla morte all’eternità.

Fonte immagine: Wikipedia

Non sopportavo di vivere a voce alta – mi vergognavo – del baccano.

La maggior parte delle sue poesie vennero ritrovate dalla sorella dopo la sua morte, che decise di farle conoscere a tutti. Durante la sua vita infatti vennero pubblicate pochissime di tutte le poesie che ha scritto.  Questo perché non le interessava la notorietà, e non aveva alcun bisogno di pareri o commenti esterni. La poesia era qualcosa di utile al suo animo: lei scriveva per se stessa. Su questo dovremmo riflettere un po’ tutti: oramai troppe persone fanno le cose per la fama o per il successo, e non più per se stessi.

E’ il fatto che non ritornerà mai più a rendere la vita così dolce.

Moltissime delle poesie di Emily sono brevi e si concentrano sul momento in cui nasce l’ispirazione. Spesso Emily osservava dalla sua stanza il giardino e ne descriveva nei minimi particolari il susseguirsi degli eventi. Percepire questi cambiamenti, e quindi saper vivere nel presente, è fondamentale, poiché la vita è una sola e ogni momenti irripetibile. Fondamentale per Emily era anche la morte. Anzi, per lei fu una vera e propria ossessione.

A un cuore in pezzi nessuno s’avvicini senza l’alto privilegio di aver sofferto altrettanto

L’amore è stato fondamentale nella vita di Emily. Due furono gli amori platonici molto significativi nella sua vita, ma probabilmente ancora più importante fu il suo amore per Susan Gilbert, che in seguito diventerà moglie di suo fratello Austin. La loro intima amicizia non si spegnerà mai e durerà per tutta la loro vita. Susan, intelligente e appassionata di poesia, leggeva per prima la maggior parte delle poesie di Emily, e anche colei a cui Emily dedicò circa 300 poesie.

In questo periodo storico sono certa che molte persone si chiedano: “Chi sono?” oppure: “Dove o a che cosa appartengo?”. A loro si può tranquillamente rispondere con un verso di Emily Dickinson: “Dove tu sei, quella è casa”.

2 commenti su “191 anni di Emily Dickinson, la poetessa degli spazi infiniti”

  1. Silvia Leuzzi ha scritto:

    Complimenti sinceri per questo pezzo che informa, incuriosisce e rivela il grande amore per la diffusione della cultura. Brava davvero.

  2. Silvia Leuzzi ha scritto:

    Complimenti sinceri uno scritto che incuriosisce, informa, pieno d’amore per la letteratura. Brava davvero.

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