Oggi, 9 gennaio, esce finalmente la seconda parte dell’ultima stagione dell’anime L’Attacco dei Giganti sul sito gratuito Crunchyroll. Quale miglior occasione per poter ricordare l’importanza di questo anime, basato sull’omonimo manga ideato da Hajime Isayama?
Il manga ha iniziato la sua serializzazione il 9 settembre del 2009 sulla rivista Bessatsu Shonen Magazine e in Italia è stato pubblicato da Planet Manga. La prima stagione dell’adattamento animato, realizzato da Wit Studio, è successivamente stata pubblicata nell’anno 2013.
La trama di questo manga narra la sete di scoperta del protagonista Eren Jeager, che vive col resto della popolazione mondiale all’interno di tre cinte murarie. Queste servono a proteggere gli uomini dai Giganti, affamati di carne umana. Nonostante questa paura, Eren, con i suoi amici Mikasa e Armin, decide di entrare in uno delle squadre militari, ovvero nel Corpo di Ricerca, per poter sconfiggere i Giganti e proteggere la popolazione. Con molti colpi di scena e cambi di prospettiva, che lasciano spazio ai sentimenti e ai momenti toccanti tra i vari personaggi e ad avvenimenti fanta-politici, enfatizzati soprattutto in quest’ultima parte.
La seconda parte dell’ultima stagione, di cui il primo episodio è uscito oggi, è sprovvista di doppiaggio in italiano. Ciononostante, questo non sarà un ostacolo per chi vuole affacciarsi nel mondo degli anime o per chi è già abituato a vederli in lingua originale e con i sottotitoli.
Analizzando L’Attacco dei Giganti come brand è facile capire i motivi del suo successo fra i giovani, e in via del tutto eccezionale, anche in Occidente: poiché i temi trattati sono originali e profondi, ma questo non sacrifica il tipico coinvolgimento e la tipica scorrevolezza appartenenti al medium dei fumetti. Un esempio della sua popolarità, è stato il lancio di tute, felpe e magliette dedicate a quest’opera da parte della catena di Bershka.
Concludiamo dicendo che L’Attacco dei Giganti, soprattutto quest’ultima stagione, rivoluziona i temi trattati nelle opere del target shonen (cioè “giovani” in giapponese), rivolte ai ragazzi fino ai 16 anni. Esso infatti introduce temi importanti e attuali quali la libertà, la schiavitù, il genocidio, l’odio razziale e il sacrificio.