Per gli amanti del cinema la riapertura delle sale post pandemia è stata una notizia molto attesa. Per tutti ha rappresentato un ritorno alla normalità che aspettavamo da tanto. I cinema sono aperti dall’aprile del 2021, sempre con meno restrizioni, ma purtroppo sono tanti i cinema che hanno dovuto chiudere, perché gli spettatori in sala stanno diminuendo drasticamente.
Nel resto del mondo si registrano segnali di ripresa: per esempio le cifre del Nord America, benché ancora lontane dal periodo pre-pandemico, in un anno sono raddoppiate.
I dati però dimostrano che gli italiani preferiscono il divano e una serie tv alla magica esperienza del cinema. I ritmi frenetici permettono di avere poco tempo libero a disposizione, quindi nella maggior parte dei casi si predilige guardare un film a casa, anche durante la cena, per ottimizzare i tempi.
Un altro dato da mettere in evidenza sono le serie tv, che sono spesso preferite dai giovani perché più coinvolgenti. Inoltre va sottolineato che per una famiglia andare al cinema può essere una spesa gravosa, e a parità di prezzo, molti preferiscono acquistare abbonamenti mensili per la visione di film o serie tv su piattaforme online.

Dopo la riapertura post-pandemia, i ristoranti sono spesso affollati e i concerti quasi sempre sold-out, ma il mercato cinematografico italiano, unico fra i grandi paesi europei, fa registrare un calo degli incassi rispetto al 2020. Una sorte inattesa per il cinema, che dal secolo scorso era divenuto il passatempo preferito di molti ed aveva preso piede in tutto il mondo.
La storia del cinema comincia a Parigi nel 1895 con il “cinematografo” di Auguste e Louis Lumière, che avevano messo a punto un apparecchio capace di riprendere e proiettare le immagini fissate sul nastro sensibile, mediante un sistema ottico-meccanico a movimento intermittente.
Inizialmente non era presente il sonoro, quindi i film erano accompagnati da didascalie con i dialoghi tra i personaggi e qualche informazione sulle situazioni narrate. Nel 1900 il cinema si è evoluto, soprattutto negli Stati Uniti, dove è diventato una vera e propria industria ad Hollywood, rendendo Los Angeles la capitale del cinema.
Anche l’Italia ha vantato grandi successi in questo campo, a partire dal 1945, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il cinema italiano ha conosciuto uno dei suoi periodi di maggiore grandezza. Fra le figure più importanti di questo periodo, spiccano Rossellini, regista di capolavori come Roma città aperta e Paisà, e Vittorio De Sica, uno dei più grandi registi della storia del cinema, apprezzato anche all’estero. Nel 1999 arriva l’Oscar con La vita è bella di Benigni, che vince nella categoria miglior film straniero e viene premiato dall’attrice italiana Sophia Loren, la quale vanta due Oscar come migliore attrice.
Secondo Vasilij Kandinskij il fine ultimo dell’arte è far vibrare l’anima. In questo senso il cinema è la sintesi delle arti, quando le luci si spengono immagini, dialoghi, melodie ci avvolgono e ci trasportano altrove, nel tempo e nello spazio. Speriamo che il cinema in Italia possa tornare a splendere di nuovo come una volta.