Marina Raia, la prof musicista del Linguistico

A scuola si possono trovare persone interessanti. Dietro i volti severi dei professori, si celano caratteri forti e appassionati, che coltivano hobby diversi: musica, letteratura, fumetti, fotografia, sport.
Così, in quanto redattori di Res Novae, ci è sembrato interessante raccontare qualcuna di queste storie. Ci ha colpito una giovane professoressa molto capace e piena di voglia di fare: Marina Raia, che oltre a insegnare Lingua e Letteratura inglese è anche un’appassionata musicista e cantante lirica.

La professoressa Marina Raia

“Ho iniziato prima a cantare che a parlare”, esordisce la professoressa. Nata a Napoli, la passione per il canto è nata con lei.

“La musica mi ha aiutata tanto in molti periodi della mia vita – continua a raccontare – il mio primo approccio è stato in particolare con il canto moderno, e successivamente ho sperimentato anche con i generi soul, metal, rock, jazz e rhythm blues. Per tutti gli anni del liceo ho coltivato questa passione, e oltre al canto mi sono cimentata nell’apprendimento del basso elettrico e del canto lirico.”

Le chiediamo come mai, nonostante questi studi, abbia scelto di diventare insegnante di inglese.
“All’inizio, diventare professoressa non era tra i piani: la mia ambizione più grande è sempre stata quella di lavorare con la musica e cantare in un teatro, anche perché quando vivi la scuola da studente vedi il docente come una figura autoritaria, da temere, e non ti immagineresti mai al suo posto. La vita però è imprevedibile: ho da sempre avuto un grande interesse per le lingue e per le culture diverse, quindi crescendo ho intrapreso studi universitari riguardanti questo ambito. Mi sono laureata in lingua tedesca e in Mediazione Linguistica. Oltre al tedesco parlo anche altre cinque lingue: inglese, francese, spagnolo, cinese e giapponese”

A questo punto dell’intervista, le chiediamo sorpresi come abbia scelto di studiare due lingue molto particolari e diverse dalla nostra, come il cinese e il giapponese.
“Ho una passione per l’Oriente, vorrei andare in Giappone: il motivo è stato mio padre karateka, da cui ho ereditato questo interesse, alimentato anche dai film di Bruce Lee e dai manga; ma nonostante tutto, mi piace discutere di cultura e della loro lingua, per esempio ho conosciuto le Geisha – donne specializzate nella danza e nel canto – e le loro vite d’artista.”

È riuscita a coniugare il suo lavoro di insegnante con la sua più grande passione durante la settimana Fuoriclasse organizzata dal nostro liceo, in cui ha potuto eseguire una meravigliosa esibizione di canto, accompagnata dalla sassofonista Valeria Spitaleri, dal clarinettista Davide Russo, dal batterista Davide Spitaleri e dalla flautista Giulia Pirjol.

I musicisti e la professoressa.

Un’altra grande passione sono i viaggi: per vari periodi della sua vita ha vissuto tra Londra e Berlino. Ama anche i dolci e gli animali (è animalista e ambientalista convinta); infatti aiuta gli animalisti ladispolani facendo donazioni. “Prima gli animali e poi gli umani”, dichiara.

Le abbiamo chiesto se avesse mai pensato di portare la sua passione per la musica a un livello totalmente lavorativo: “Ho tentato il conservatorio e anche Amici e XFactor: ma sono abbastanza contro i talent. Bisogna avere un buon manager, un buon repertorio – infatti il mio è sempre in aggiornamento, come Schubert, Mozart, Aretha Franklin, Stevie Wonder e soprattutto Puccini, di cui amo molto Madama Butterfly – e il proprio pubblico deve essere felice: se il pubblico è felice, io sono felice.”

Il discorso scivola verso uno dei temi più discussi nel suo ambito: la musica di oggi.

“Non ho nessun tipo di musica che non mi piace perché penso che tutta la musica sia bella.
Sono felice che alcune band degli anni Settanta come Genesis, Led Zeppelin, Deep Purple, Pink Floyd, che io ascoltavo da ragazzina, siano tornate di moda tra i giovani di oggi, ma non ho niente contro la musica commerciale, penso solo che alcuni generi siano stati troppo mercificati, facendo dei cantanti delle vere macchine da soldi.”

Una canzone che ha segnato tanto la sua vita è Lately di Stewie Wonder: “Mi ha aiutata tanto a crescere come donna, come insegnante e come cantante. Parla di un amore che sta finendo e la mia parte preferita è quella finale in cui la canzone recita cause they always start to cry, cause this time could mean goodbye.

Per concludere, le chiediamo se ha qualche consiglio da dare ai giovani talenti musicali.
“La musica richiede tanti sacrifici: bisogna prepararsi ad affrontare tanti momenti di solitudine, ma ne varrà la pena.”

Un commento su “Marina Raia, la prof musicista del Linguistico”

  1. spitaleri nunziato ha scritto:

    Be che dire sono state molto brave non e facile chiedere delle cose personali io credo che questa professoressa e molto studiosa per sepere 5 lingue tra cui 3 orientali deve essere studiosa e intelligente complimenti a tutti

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