Le automobili sono responsabili di circa 1,35 milioni di morti ogni anno. Una cifra che aumenta vertiginosamente se si tratta invece dei feriti, che possono arrivare fino a 50 milioni.
Pur essendo molto elevati, questi numeri non tengono conto dei morti indiretti causati dalle automobili, per via dell’inquinamento dell’aria.
Inoltre, lo spazio occupato dalle macchine potrebbe essere invece sfruttato in modo migliore.
Vi sono diverse località nel mondo in cui autostrade e spazi dedicati alle auto sono stati convertiti in luoghi pedonali, dove le persone possono passeggiare e passare il proprio tempo senza sentire il costante e caotico viavai di automobili.
La conversione di questi luoghi non solo ha contribuito a migliorare l’economia locale, permettendo ai pedoni di fare i loro acquisti in tranquillità, ma ha anche reso l’aria più respirabile e l’ambiente meno rumoroso.
Un esempio di località dove l’auto non è il mezzo di trasporto principale è Amsterdam. In questa città più del 60% degli abitanti utilizza la bicicletta per muoversi, e ciò ha sicuramente contribuito a rendere Amsterdam una fra le città più felici al mondo.

Sono molte le critiche che spesso vengono mosse ai mezzi di trasporto pubblici: in primo luogo il rischio di malattie respiratorie, la cui diffusione sarebbe facilitata; poi si potrebbe menzionare la mancanza di mezzi pubblici in tutte le fasce orarie e in tutte le mete di destinazione; inoltre anche il prezzo dei biglietti può sembrare eccessivo. Ovviamente, c’è una risposta a ognuna di queste problematiche. Studi attendibili dimostrano quanto il rischio di contagiarsi diminuisca con l’aumentare dei mezzi di trasporto pubblici, per via della minore densità di persone che li occupano. Poi, con l’aumento dei mezzi pubblici, si otterrebbe anche l’aumento delle fasce orarie e delle destinazioni coperte. Infine, per quanto elevato possa sembrare il prezzo dei biglietti, quest’ultimo è decisamente inferiore rispetto ai costi di mantenimento di un’auto, che non includono solamente il carburante e le tasse, ma anche gli eventuali incidenti e le multe che derivano dal loro utilizzo.
Insomma le automobili sono pericolose, rumorose, costose, occupano troppo spazio e inquinano. Non sembrano esserci motivi per cui qualcuno possa preferire un’auto rispetto al trasporto pubblico, dove questo funzioni a dovere. Eppure in Italia, il paese dove il rapporto fra numero di auto per abitante è il più alto di tutta Europa, il 69% delle persone va a lavoro in automobile. Tale fenomeno è certamente riconducibile allo stato precario del sistema di trasporto pubblico italiano, che risulta essere inefficiente, specie se confrontato con altri paesi, come la Francia. Basti pensare che a Parigi la percentuale di persone che utilizza i mezzi di trasporto per andare a lavoro è più del 70%.
È però necessario riportare anche i numerosissimi vantaggi delle auto, quali la possibilità di spostarsi in autonomia e la privacy, che sicuramente controbilanciano gli aspetti negativi quali, la difficoltà di trovare un parcheggio, la revisione periodica dell’automobile, i costi dell’assicurazione, il costo del carburante, i costi della patente, l’eventualità di multe e di incidenti, il traffico, l’impossibilità di muoversi dopo un consumo anche minimo di alcolici, e infine i rischi per la propria salute, poiché le auto, a differenza di mezzi trascurati come le biciclette e le gambe, incoraggiano una vita sedentaria, causa di obesità, malattie cardiovascolari e diabete.
Le automobili sono un mezzo di trasporto necessario che però viene sfruttato eccessivamente anche per luoghi facilmente raggiungibili a piedi. È ruolo di qualsiasi Stato rispettabile quello di garantire ai propri cittadini dei sistemi di trasporto pubblici convenienti ed efficienti che garantiscano una mobilità rapida ed economica anche a coloro che non vogliono fare uso dell’automobile.
Prima di concludere è doveroso ricordare una citazione di Gustavo Petro, presidente della Colombia: “Un paese sviluppato non è quello dove i poveri hanno le automobili. È quello dove i ricchi usano i mezzi pubblici”.