Quanto è difficile essere adolescenti nella società di oggi

La parola “adolescenza” è usata spesso, ma soltanto pochi riescono a capire cosa rappresenti davvero.

Il significato comune è quello che indica il periodo di sviluppo dell’individuo che inizia con la pubertà e finisce verso i 19 anni. È un momento di grandi cambiamenti, in cui il ragazzo subisce una serie di stimoli esterni che lo destabilizzano, lo confondono e spesso innescano in lui un processo di rifiuto verso tutto ciò che concerne il mondo degli adulti, nel quale non può ancora collocarsi, così come verso quello dei bambini, nel quale non si riconosce più. 

I cambiamenti avvengono sia sul piano psichico sia su quello fisico. Infatti l’individuo passa da un pensiero operativo-concreto ad uno di tipo astratto-ipotetico-deduttivo ed è soggetto ad alcune sostanziali modifiche fisiche che possono mettere in crisi la percezione che ha di sé.

Questi fattori lo portano alla fatidica domanda: “Chi sono io?”

L’essere umano, per natura, cerca una propria identità all’interno della società. Visto che l’adolescente non può collocarsi nel gruppo degli adulti né in quello dei bambini, prova ad affermarsi all’interno di un’altra comunità: quella dei suoi coetanei.

Ma è davvero così semplice integrarsi in un gruppo sociale molto complesso? Decisamente no. 

Nella nostra società, in cui l’immagine è tutto, è ancora più forte il bisogno di trovare un’identità, una definizione, un ruolo. Ma spesso, purtroppo, la richiesta della società di trovare un’etichetta si scontra con i desideri dell’individuo che baratta “parte della sua possibilità di felicità per un po’ di sicurezza” (Freud). 

Quante volte capita che un animo fragile come quello adolescente si pieghi di fronte alle regole dettate da una società che non lascia spazio all’espressione personale e si autocondanni, di conseguenza, alla mediocrità? Troppe. 

Sempre più frequenti sono i casi in cui l’adolescente non riesce a sopportare il peso del fingere di essere qualcun altro per adattarsi alle norme comportamentali, nonostante questo gli permetterebbe di trovare un posto all’interno della società.

E allora l’unica opzione che gli rimane è l’isolamento. Che sia forzato esplicitamente da atti di bullismo o che si isoli volontariamente, l’adolescente finisce per chiudersi in se stesso. Un errore comune, e che non fa che peggiorare la situazione, è il rimprovero della famiglia, che non si chiede il motivo di quel comportamento, ma ne vede solo l’effetto che non riesce a comprendere.

Immagine: Anemone 123, Pixabay

L’isolamento è solo una delle conseguenze che la società di oggi provoca nei giovani; frequenti sono anche i casi di disturbi dell’alimentazione. Gli adolescenti cercano di imitare i modelli di riferimento estetico che trovano nei personaggi pubblici. Televisione, social media e pubblicità propongono dei modelli di bellezza spesso inarrivabili, facendo cadere i ragazzi più fragili in comportamenti alimentari scorretti e inadatti alle esigenze della loro età e del loro corpo. 

Un ruolo importante in questo ambito è rivestito dalle pressioni socio-culturali, che inculcano nella mente disorientata e condizionabile dell’adolescente canoni di bellezza assurdi, quali la necessità di avere un corpo magro e/o atletico, modelli ideali di estetica che vengono estremizzati dai ragazzi fino a diventare un’ossessione e a dare vita a delle deviazioni mentali che si riversano sul fisico.

È quasi ironico il fatto che nel passato, quando la disponibilità alimentare era minore a quella attuale, una donna formosa incarnava il modello estetico per eccellenza, mentre adesso che il cibo abbonda è diventata una moda la magrezza.

La società, insomma, non riesce a sostenere gli adolescenti, che si trovano in un momento critico e, nella maggior parte dei casi, la famiglia non riesce a preparare il ragazzo a ciò che lo aspetta; quando lui ha bisogno di aiuto spesso non interviene, lo lascia in balia del nuovo mondo in cui l’adolescente è stato buttato a forza, senza mezzi per difendersi o per combattere, senza avere nessuno che lo accompagni o lo sostenga.

Il sistema economico infine approfitta di questo momento di disagio e di fragilità, sfruttandolo per fini di lucro, servendosi di esso per coniare quello che poi sarà un adulto come tanti, condizionato ad acquistare prodotti senza chiedersi troppi perché e a chinare la testa davanti al più forte. 

Immagine di copertina: Luisella Planeta Leoni, Pixabay

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