Sherlock, la serie tv: scienza della deduzione e “palazzo mentale”

Sherlock Holmes, il detective per eccellenza, è uno dei personaggi letterari più famosi al mondo, nonché uno dei più amati. Grazie alla versatilità del personaggio sono state numerose le sue apparizioni sul grande schermo.

Uno degli ultimi successi, che lo ritrae in una veste del tutto nuova, è la serie televisiva Sherlock, basata sul lavoro di sir Arthur Conan Doyle. La serie vede uno Sherlock Holmes del tutto nuovo: cinico, iperattivo, ossessivo e ironico ma anche geniale e carismatico. Le sue avventure, ambientate nella Londra moderna, sono documentate in un blog dal suo amico John Watson, sempre pronto a dare una mano all’eccentrico detective.

Sherlock è un consulente investigativo, un lavoro inventato da lui e, per risolvere casi intricati, utilizza il metodo della deduzione.

La scienza della deduzione è una scienza comparsa per la prima volta nei romanzi di Arthur Conan Doyle. Essa, attraverso l’analisi del linguaggio del corpo, è in grado di scoprire tutto ciò che c’è da sapere su una persona. Grazie a questa abilità, Sherlock riesce a risolvere ogni caso partendo da un particolare, che un normale detective avrebbe considerato irrilevante, spiegando allo stesso tempo ogni passaggio deduttivo. Strettamente legata a questa tecnica è quella del palazzo mentale, nominato svariate volte nel corso della serie. Il “palazzo mentale” è una tecnica mnemonica che permette di visualizzare nella mente un luogo a cui vengono associate le informazioni da ricordare sotto forma di immagini o parole. Queste informazioni restano collegate ad un punto, detto locus, e per recuperarle basta “camminare” tra i diversi loci. La tecnica risulta essere utile poiché utilizza la memoria visiva e spaziale, due delle parti della memoria più sviluppate.

A questo punto è però interessante capire come la mente sia in grado di utilizzare una tecnica tanto strabiliante quanto complessa. Nel libro Uno studio in rosso Sherlock Holmes paragona la mente a una soffitta impolverata in cui riporre gli oggetti da conservare a portata di mano, dicendo che è importante collocarvi solo gli oggetti essenziali in modo ben ordinato poiché: “è un errore illudersi che quella stanzetta abbia le pareti elastiche e possa ampliarsi a dismisura. Viene sempre il momento in cui, per ogni nuova cognizione, se ne dimentica qualcuna acquisita in passato”. 

Quindi, mantenendo la mente ordinata e libera dalle informazioni inutili, essa è in grado di fare cose incredibili.

Sherlock Holmes è uno dei personaggi più geniali mai creati che, attraverso memoria e deduzione, ha lasciato un segno nella storia, mostrando al mondo cosa è in grado di fare un grande intelletto.

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