Il volontariato: una fiaccola nell’ora buia di chi soffre

Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.
(Emily Dickinson)

I versi che abbiamo appena letto, della poetessa Emily Dickinson, sono il principio alla base del volontariato. Ma cos’è il volontariato? Etimologicamente il termine è un derivato della parola volontario [dal lat. voluntarius, da voluntas (-atis) «volontà»]. Esso indica “Prestazione volontaria e gratuita della propria opera, e dei mezzi di cui si dispone, a favore di categorie di persone che hanno gravi necessità e assoluto e urgente bisogno di aiuto e di assistenza, esplicata per far fronte a emergenze occasionali oppure come servizio continuo.”

Oggigiorno lo Stato non è sempre  in grado di sopperire ai mille bisogni della società: troppe sono le richieste, i costi e molti sono i bisogni  che devono esser soddisfatti. Le associazioni di volontariato nascono proprio per compensare i compiti che lo Stato non riesce a svolgere efficientemente.

I volontari sono dunque uomini e donne che si impegnano ad aiutare il prossimo e sono disposti a collaborare insieme per dare un contributo alla società.

La realtà in cui viviamo oggi è sempre più ostica e atroce: migliaia di persone fuggono da guerre e persecuzioni, numerosi sono i bambini abbandonati e gli individui che si trovano a dover affrontare un crisi economica. Sempre più sono le persone in Italia che hanno bisogno di un aiuto. Per questo è giusto che tutti, giovani e anziani, siano sensibilizzati su questo tema. In una società come quella odierna risulta fondamentale aiutarsi l’un l’altro per poter sopravvivere alla “giungla urbana”.

L’importanza del volontariato, soprattutto fra i giovani, è cruciale: apre la mente, stimola al dialogo e alla riflessione, e accresce l’empatia verso chi non è fortunato come noi.

Capita spesso pensare che le cose accadano sempre  in tempi e luoghi troppo distanti da noi, portandoci così al disinteresse dell’altro e a un egoismo di sottofondo. Ma una mentalità di questo genere è da condannare. Sin dall’antichità gli atteggiamenti egoistici erano bersaglio di forti critiche. Lo stesso Terenzio, celebre storiografo latino, scriveva: “Homo sum. Umani nihil alienum esse puto.” (Sono uomo, dunque nulla di umano mi deve essere estraneo).

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