“Tolo Tolo”: si ride, ma non è una semplice commedia

Quando si pensa a un film di Luca Pasquale Medici (in arte Checco Zalone) viene in mente una comicità spesso pungente e irriverente, caratterizzata da situazioni e personaggi ben delineati, spesso abbinata a canzoni originali e divertenti.
La raffigurazione dell’”italiano medio” è una colonna portante della produzione del comico, presente anche in Tolo Tolo, film in cui rappresenta però un elemento di secondaria importanza, così come la comicità non è il fine ultimo, ma un veicolo per invitare a riflettere e mascherare il vero contenuto satirico dell’opera.
In questo film assistiamo a una denuncia di costumi e idee che pervadono la società odierna, come nell’episodio iniziale durante il quale, nel mezzo di un attacco terroristico, Checco è maggiormente preoccupato dalla propria situazione finanziaria in Italia e dalla mancanza dei cosmetici che utilizza, che della grave situazione che lo circonda. In una scena fotografa una società che rincorre con affanno obiettivi effimeri e si cura esclusivamente dei beni materiali, mentre intorno ad essa persistono atroci guerre.
I familiari che gioiscono alla notizia della perdita del proprio caro poiché ciò consente loro di incassare il risarcimento per vittime di terrorismo, che consentirebbe di estinguere i debiti lasciati da Checco stesso, delineano una paradossale seppur veritiera situazione in cui gli uomini, di fronte al dio denaro, perdono ogni cognizione, scavalcando addirittura l’amore per i membri della propria famiglia, andando quindi a concordare con la rousseauiana visione del progresso umano che determina un decadimento morale.

Un fermo immagine del film. Fonte: fanpage.it

Il filo conduttore del film è il viaggio contrassegnato da varie difficoltà che i migranti e Checco devono affrontare per giungere in Europa. Il tutto è associato a un attacco satirico agli italiani che vedono nei migranti un nemico, qualcosa di diverso che viene recepito come una minaccia. Tale critica, mossa tra le righe, raggiunge l’apice nella scena in cui avviene “l’attacco di fascismo”, in cui Checco, impersonando Mussolini nell’atto di promulgare le leggi razziali, intende denunciare il razzismo degli Italiani, le cui ideologie politiche risultano essere ancora oggi conformi alla dottrina fascista.
In Tolo Tolo neanche la politica è risparmiata dalla satira, come evidenziato nella scena dello sbarco dei migranti, nella quale la suddivisione delle persone tra i vari Stati dell’Unione Europea avviene in base al peso, andando quindi a considerare quegli uomini niente più che oggetti.
Suscitare una riflessione profonda attraverso una rappresentazione comica è più difficile rispetto a chi intende farlo mediante un’opera cinematografica drammatica, ma Tolo Tolo consegue tale intento lasciando al pubblico la facoltà di scegliere: è possibile fermarsi alla superficiale comicità, o carpire il messaggio di denuncia proposto e meditare sui valori morali e ideologici presi in esame.

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