Elden Ring, annunciato all’evento E3 2019, e in sviluppo dal 2017 presso la FromSoftware, oggi è finalmente uscito. La casa di sviluppo di videogiochi ha creato il genere “souls-like”, nome basato sull’omonima serie di videogiochi Dark Souls. Questo nuovo titolo si presenta come l’evoluzione dei videogiochi “souls-like”, introducendo la caratteristica open-world e unendo funzioni già presenti in altri titoli della FromSoftware alla classica formula Dark Souls.
A differenza dei suoi predecessori, Elden Ring è molto più accessibile per i nuovi giocatori che vogliono avvicinarsi al genere, in quanto reputato estremamente difficile. Però, come anticipato da Miyazaki, il gioco non sarà più facile rispetto agli altri “souls”.
La caratteristica open-world premette di esplorare a piacimento il mondo e completare zone secondarie, come i dungeon, per prepararsi in vista delle aree più impegnative. Inoltre la mappa è facilmente esplorabile grazie al nostro fedele cavallo. In più sarà disseminata di altari per il teletrasporto, per spostarsi velocemente per tutto il mondo di gioco.
La FromSoftware ha aggiunto la possibilità di approcciare il gioco in maniera furtiva, eliminando i nemici alle spalle, come in Sekiro, altro titolo della casa. Importante innovazione sono le evocazioni, spettri che ti aiuteranno durante le battaglie, acquistabili dai mercanti e non solo.
Per quanto riguarda le sessioni multiplayer vi saranno le solite limitazioni del genere: in cooperativa l’aiutante avrà oggetti di cure ridotti e svanirà dopo il completamento di un’area. A causa della vastità della mappa, le evocazioni dei giocatori saranno disponibili solo presso le statue di un martire.
Contrariamente a quello che lascerebbe intendere il titolo, in Elden Ring non vi sono anelli indossabili, ad eccezione di quelli di trama. A fare le veci dei classici anelli dei “souls-like”, che conferiscono vari potenziamenti, ci sono i talismani.
Il titolo è disponibile per PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series S/X e PC sui relativi store.