Incontro con Libera: il gioco d’azzardo

Ludopatia e Criminalità organizzata sono due concetti che posti uno accanto all’altro sembrano non voler dire niente, eppure hanno un punto di contatto: il gioco d’azzardo.

Ce ne ha parlato Libera, all’incontro tenuto durante la settimana fuoriclasse del Liceo Pertini. Prima però, le presentazioni. Libera è una rete di associazioni dedita a costruire una società anti mafiosa, pacifica e che sostiene i diritti umani. Dire che conduce una lotta contro la guerra, o la mafia, è sbagliato: infatti le uniche “armi” di cui si avvale sono la cultura e la divulgazione, cercando di diffondere i propri concetti tramite incontri ed eventi. Ogni associazione che ne fa parte, sia cattolica, laica, di qualsiasi orientamento politico, è legata a questi principi. Inoltre, comunicano tutte tra di loro, e in quanto interconnesse si aiutano a vicenda.
Inizialmente nata da un’idea di Don Luigi Ciotti nel 1994, contava 300 associazioni; attualmente ne conta più di 1600, con 20.000 volontari in diverse nazioni. Subito dopo esser stata creata, Libera è andata incontro ai cittadini raccogliendo 1 milione di firme per impedire che i beni dei mafiosi venissero venduti all’asta, e che invece venissero distribuiti alla popolazione. Dopo il 2000, Libera ha ricevuto l’autorizzazione di requisire beni mafiosi in tutta Europa.
Per di più, Libera aiuta le persone vicine alle vittime di mafia, il cui giorno della memoria è stato indetto il 21 marzo.

Al Liceo Pertini, a tenere l’incontro sul gioco d’azzardo sono stati 4 inviati del presidio di Ladispoli-Cerveteri: Marco, Armando, Jenny e Alessandra. Dopo una breve presentazione si è arrivati a un brainstorming sulla parola “gioco”. È stato chiesto agli studenti di dire a cosa fosse collegata secondo loro quella parola: c’è chi ha detto divertimento, felicità, competizione, sfida, hobby; chi invece ha pensato al gioco d’azzardo, quindi soldi, scommesse e dipendenza.

Inviati Libera presso il Liceo Pertini

Da qui è stato introdotto il concetto di ludopatia, ossia la dipendenza da gioco. Riconosciuta a tutti gli effetti come malattia, il gioco patologico va aiutato. Per questo alcune regioni, come la regione Lazio, aiutano chi è affetto da ludopatia e che di conseguenza sperpera i propri averi, dandogli ciò di cui necessitano. Il codice penale invece proibisce di sfruttare la ludopatia altrui a scopo di lucro. In Italia si contano 1.800.000 casi di persone ludopatiche.

È più probabile essere colpiti da un fulmine, indovinare il pin di un bancomat oppure fare 6 al superenalotto? Questa domanda, rivolta ai ragazzi, ha trovato risposte confuse, la cui maggior parte è stata smentita dalle probabilità effettive.
– probabilità di essere colpiti da un fulmine: 1/10.000
– probabilità di indovinare il pin di un bancomat: 1/100.000
– probabilità di fare 6 al superenalotto: 1/622.614.630
Chi gioca d’azzardo, quasi sicuramente non conosce (o per lo meno ignora) quali siano le probabilità di vincere. Infatti, come specificato più volte dagli inviati di Libera, anche se si dovesse vincere alle slot, o al gratta e vinci, chiamato da loro “gratta e perdi”, non risulterà quasi mai in un guadagno.

I biglietti delle lotterie e le sale slot solitamente hanno grafiche, suoni e luci “accattivanti”, che invitano le persone a tentare la sorte. Nelle ultime, si può notare spesso l’assenza di orologi, che facendo perdere la cognizione del tempo mantiene i giocatori attaccati alle macchine.

Oltre a rovinare le vite delle persone, il gioco d’azzardo è una delle attività in cui la mafia mette il naso, e con la quale gestisce buona parte del traffico di soldi. Gestire delle sale in cui si gioca è un ottimo modo di riciclare denaro e di guadagnare, ancor di più se si trucca l’attrezzatura.
Proprio per questo motivo è stato indetto il progetto Game Over, che oltre ad aiutare i ludopatici sequestra e ha sequestrato in passato diverse sale slot illegali e le ha trasformate successivamente in centri di prevenzione della ludopatia.

Progetto Game Over

Ma in tutto questo, Libera, che ruolo ha? Come detto prima Libera non ha un ruolo attivo, la sua competenza non è fare blitz nelle sale gioco dei mafiosi. Però, anche se si concentra maggiormente sulla prevenzione di questi fenomeni allestendo incontri e discutendone, ci sono occasioni in cui riesce ad unire intere comunità per dare una svolta a situazioni pericolose. Tale è stata l’occasione in Piemonte, in cui una legge sulla tutela contro il gioco d’azzardo era stata rimossa, Libera Piemonte ha instituito il progetto “Giochiamo la nostra partita”: l’obiettivo era raccogliere almeno 8.000 firme entro 6 mesi in tutto il Piemonte per limitare la diffusione del gioco patologico grazie ad una petizione. Grazie alle 10.000 firme raccolte, la proposta di legge è entrata nel consiglio regionale ed è stata approvata.

Libera continuerà ad aiutare le comunità, e organizzerà sempre momenti di ritrovo in cui discutere e affrontare qualsiasi problematica. A chiunque sia interessato, il 18 Febbraio si terrà un incontro a Cerveteri, al Granarone, in cui verranno a parlare degli esperti in merito alla patologia del gioco e alla criminalità che sempre di più si propaga nella nostra società. L’incontro è aperto a tutti.

Un commento su “Incontro con Libera: il gioco d’azzardo”

  1. Alessandra ha scritto:

    Caro Simone , complimenti. A parte la forma accattivante e scorrevole, che incuriosice e gratifica il lettore, hai colto nel segno quale messaggio si intendeva farvi arrivare. Siete stati tutti partecipi e ci avete permesso di vivere una bellissima esperienza.

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