Inspyre: appassionarsi alla Fisica all’INFN

La settimana dal 27 al 31 marzo, gli studenti del Liceo “Pertini” Christian Maggitti e Giulia Pugliatti hanno partecipato all’evento “Inspyre”, all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Frascati. L’INFN, un Istituto dedicato allo studio dei costituenti fondamentali della materia, svolge attività di ricerca teorica e sperimentale nei campi della Fisica subnucleare, nucleare e astroparticellare. Gran parte dell’attività dell’INFN si svolge in stretta collaborazione con il mondo universitario.

Particolarmente interessante il progetto INSPYRE (INternational School on modern PhYsics and REsearch), che consiste in una scuola internazionale di Fisica in lingua inglese dedicata a studentesse e studenti dell’ultimo e penultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado di tutto il mondo.

La scuola si svolge a marzo/aprile presso i Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN ed è una settimana di confronto tra studenti di diversi Paesi, che potranno scoprire insieme il mondo della ricerca e della fisica moderna grazie a lezioni teoriche, attività sperimentali hands on e visite ai laboratori.

Dopo tre anni di edizioni in via telematica causa del Covid, nel 2023 INSPYRE è tornata in presenza ai Laboratori Nazionali di Frascati, con 80 studenti e studentesse da scuole superiori di Francia, Germania, Serbia, Slovenia, Romania, Armenia e Italia.

La nostra esperienza

Durante la nostra settimana di studio abbiamo deciso di non rimanere a dormire in un albergo vicino all’istituto, ma di fare da pendolari per tutti e 5 i giorni. Non nascondiamo che sia stato piuttosto faticoso: il viaggio prevedeva il cambio di due treni con uno scalo a Termini, per una durata di un’ora e mezza circa. Una volta arrivati là, le lezioni si svolgevano in aula magna. I laboratori che avevamo scelto si sono svolti in due giornate consecutive. Ogni mattina vi era una pausa di mezz’ora con un buffet. Per il pranzo dovevamo raggiungere una mensa piuttosto lontana dall’aula magna, ma il cibo eccellente ripagava il disagio. Già solo muovendosi all’interno dell’istituto sembrava di essere entrati in un altro mondo, dove vigeva in senso assoluto l’amore per la ricerca e per la Fisica. Dopo il pranzo le lezioni continuavano fino alle 17:00 circa e poi ognuno era libero di lasciare l’istituto. Chi soggiornava in albergo veniva accompagnato lì; noi, invece, dovevamo riprendere il treno per Ladispoli. Durante questi giorni abbiamo potuto visitare anche il museo di Frascati, dove era illustrata la storia dell’istituto e dei suoi acceleratori di particelle. Purtroppo non è stato possibile visitare l’acceleratore DAFNE perché era in fase di aggiornamento. L’ultimo giorno ci sono stati consegnati gli attestati di partecipazione all’evento, con tanto di ore PCTO.

Dal punto di vista di Christian

Penso che questa esperienza sia stata fantastica, che mi abbia aperto molto la mente facilitando la mia comprensione verso cose inimmaginabili. Ci tengo a precisare, però, che consiglierei questa esperienza solamente a chi vuole fare proprio questo nella propria, poiché altrimenti l’esperienza in sé potrebbe risultare molto pesante, vista la pazienza e dedizione necessarie per questo tipo di studi. Inoltre non sempre le lezioni sono state molto chiare, non tanto per gli argomenti in sé quanto per l’inglese degli insegnanti/ricercatori che a volte era piuttosto difficile da comprendere. Dunque, oltre alla passione e alla voglia di fare, a ogni futuro partecipante consiglio una buona preparazione in inglese e anche di interfacciarsi con le tante culture straniere che si possono trovare. Riguardo le lezioni: erano estremamente interessanti e soprattutto trattavano di argomenti moderni e che si stanno sviluppando in questo periodo (applicazioni mediche dell’antimateria, ricerca sulla materia oscura, possibilità di vita su pianeti al di fuori del nostro…), e a volte risultava anche assurdo il fatto che si stesse sviluppando ricerca su argomenti così “criptici” o, per meglio dire, incredibili.

Il nostro soggiorno è stato davvero molto gradevole, giusto per andare controcorrente rispetto all’idea generale per cui la ricerca prevede solo sacrifici e fatica. Sia chiaro, coloro che vorranno intraprendere questo cammino non lo faranno certamente per il buon cibo o per i coffee break rilassanti, ma perché hanno sviluppato una vera passione per la materia, per l’ignoto e per il desiderio di scoprire i segreti che si celano dietro il grande velo stellato.

Dal punto di vista di Giulia

Questa esperienza mi ha totalmente aperto la mente su ciò che voglio fare nel futuro: per la prima volta nella mia vita ho incontrato persone che sono parte attiva all’interno della comunità scientifica, ragazzi con le mie stesse passioni e professori che, pur avendo a disposizione un’ora o poco più, lasciavano trapelare il loro amore non solo per la Fisica, ma anche, e soprattutto, per gli studenti e per la diffusione del sapere. Ritengo che esperienze di questo tipo riescano ad abbattere il luogo comune secondo il quale gli studi scientifici sono troppo difficili e non adatti a tutti.

Tuttavia non nego che, soprattutto se non si è interessati alla disciplina in questione, alcune lezioni richiedano un grande sforzo per non perdere la concentrazione in quanto queste sono tenute in inglese e, la maggior parte delle volte, trattano di argomenti totalmente nuovi per gli studenti perché non presenti nei programmi scolastici né di scienze né di fisica. Consiglio l’INSPYRE alle persone intraprendenti, curiose, che ancora non hanno compreso a fondo le loro passioni ma che sono pronte a mettersi in gioco, ai ragazzi che vedono la comunità scientifica come una “meta irraggiungibile” perché la strada per arrivarci è troppo tortuosa e a tutte le giovani donne che sono intimorite da questo tipo di studi a causa della quasi totale assenza di quote rosa. Sono grata di aver avuto l’opportunità di entrare a far parte, anche se per poco, dell’INFN e di sperimentare quella che per me è stata un’avventura del tutto diversa dall’ordinario ma che all’interno dei Laboratori di Frascati non è nient’altro che la quotidianità.

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